FANO – 100 anni e non sentirli. È il complesso di cui il folclore fanese non può più farne a meno: la Musica Arabita. Nel periodo del Carnevale, allegria, spensieratezza e gioia sono racchiuse nelle sue strampalate note emesse da particolari strumenti e trasmesse alle migliaia di persone che attendono lungo il corso mascherato il loro arrivo. Per celebrare il centenario della Musica Arabita o Arrabbiata, è stata organizzata presso il Palazzo del Carnevale, ovvero Palazzo Bracci Pagani, una mostra per riviverne e ripercorrerne la storia e le tradizioni.
Foto, gigantografie, vestiti dell’epoca e strumenti utilizzati per suonare per ripercorrere una storia antica nata nel 1923 con il complesso “Bidonata”, che dalle sue casse armoniche emetteva un suono particolare. Un modo provocatorio di divertimento del proletariato che era escluso dai salotti buoni della città. Tanti i personaggi immortalati nelle foto che rievocano un periodo difficile ma capace di trovare nella stessa semplicità sano divertimento.
Dopo Grisante Travaglini e Gino Berardi, dal 1937 la direzione del gruppo ricadde sul cugino Enzo, uomo giocoso e gioioso che lo guidò con la sua straordinaria energia. Nonostante la guerra, che costrinse il complesso a fermarsi, il maestro Enzo Berardi ideò nuovi programmi musicali e nel 1947 il complesso più forte di prima, salí ad oltre 65 componenti. Col il suo inconfondibile cilindro, il suo guanto bianco e il bastone, il maestro riuscì a trasformare in allegria e sorrisi anche il periodo post bellico. Musicisti emergenti tra i 65 componenti, il clarinettista Giulio Marini, il fisarmonicista Abramo Gentili e Gervasio Terzoni che con la sua chitarra e imitazioni coinvolgeva il pubblico.
La mostra è visitabile fino a martedi grasso 21 febbraio dalle 17.30 alle 19.30.
Cristiana Guerra