FANO – “La nuova fase della Fano-Grosseto deve seguire anche un nuovo criterio nella determinazione degli interventi, ispirato alla massima trasparenza e alla condivisione con i territori interessati. Eviterei di parlare di sindrome NIMBY (“non nel mio cortile”); le osservazioni di alcuni sindaci e i timori per le ripercussioni dei lavori in territori di pregio paesaggistico, come le ‘Terre di Piero’, sono più che legittimi”.
Così l’on. Lara Ricciatti di Sinistra Italiana, in merito alla ripresa dei lavori della E78, annunciata negli scorsi giorni dal sottosegretario alle Infrastrutture Nencini.
La deputata fanese torna sulla vicenda dopo diversi interventi di sindacato ispettivo volti a segnalare le numerose criticità dell’opera, sopratutto in territori come Mercatello sul Metauro, particolarmente penalizzati dal progetto precedente.
“La E78 è indubbiamente un opera strategica per il nostro territorio – continua Ricciatti – ma la storia della sua realizzazione è stata ricca sino ad oggi di sprechi e di una gestione poco, o per nulla, attenta ad esigenze di salvaguardia paesaggistica e ambientale, come alle osservazioni e criticità sollevate più volte dalle istituzioni territoriali e dai cittadini coinvolti. L’auspicio è che in questa rinnovata fase si faccia tesoro dei tanti errori passati, a cominciare dall’assenza del rispetto degli accordi presi con le comunità locali”.