FANO – È un angolo sconosciuto di Fano quello che ospita 2600 pezzi provenienti da 106 paesi del mondo.
Maschere realizzate a mano, sculture, vasellame, presepi di ogni forma e materiali, avori, armi da taglio, bastoni e molto altro conservato nel cuore del centro storico fanese, ed esattamente al terzo piano della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano.
Si tratta del Museo Etnico Bagnaresi, frutto di un’importante donazione che Maria Teresa Bagnaresi, figlia del noto primario dell’ospedale di Fano Giacomo, ha fatto all’intera città.
Una preziosa e ricca collezione d’arte che racchiude la storia di una vita, fatta di quaranta anni di viaggi, curiosità e desiderio di conoscere le tradizioni e i costumi di altri popoli.
Un percorso che inizia dalle scale che conducono al Museo in cui si possono osservare le molteplici fotografie che ritraggono una vastissima gamma di culture profondamente legate alle usanze, al territorio e alla vita.
Cinque continenti rappresentati da prodotti dei maestri artigiani indigeni da cui non si può non rimanere affascinati e incuriositi non appena si varca la soglia dell’ingresso.
Un tesoro ancora sconosciuto alla maggior parte dei fanesi, che sabato mattina, è stato possibile ammirare grazie all’Associazione culturale “Ex Concordia Felicitas” che ha messo a disposizione il proprio tempo per illustrare ai visitatori un prezioso patrimonio culturale.
Un’Associazione no profit che ha un unico obiettivo: rivitalizzare l’identità culturale di Fano dando lustro al suo territorio.
Una ricchissima collezione da visitare gratuitamente con la presenza di una guida contattando direttamente la segreteria della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano.
Cristiana Guerra