FANO – Agende chiuse. Ecco cosa si sente rispondere chi contatta il Cup, per poi essere invitato a richiamare – o a presentarsi tutti i giorni -, che non si sa mai. E così le liste di attesa si allungano, le prestazioni ritardano ancora, e sempre più cittadini rinunciano alle cure. Lo dico a chiare lettere: è una vergogna. Soprattutto perché in Regione si pensa più ai contenitori che ai contenuti, alle nuove palazzine piuttosto che al personale medico, mentre quello che c’è sta lavorando in affanno e in condizioni non più sostenibili.
La sanità pubblica è sotto attacco. Lo posso ribadire soprattutto dopo questa mattinata trascorsa davanti all’ospedale Santa Croce di Fano a fare volantinaggio. Io e gli amici del Partito Democratico abbiamo incontrato tante persone, raccolto testimonianze e storie di vita. Fanesi che non riescono a prenotare una visita, e che non sanno più come fare. Anzi, lo sanno, ed è qui che sta la vergogna nella vergogna. Chi non rinuncia alle cure è infatti costretto a rivolgersi alle strutture private. Ma la salute non è un privilegio per ricchi, ed è bene che il prossimo sindaco di Fano se lo ricordi.
In qualità di candidato del centrosinistra affermo già da ora che lavorerò per invertire la rotta, per scongiurare questa deriva che lede i diritti delle persone e favorisce soltanto i privati. È questo il risultato di una scelta mirata e consapevole da parte della Regione Marche a trazione centrodestra, da cui in questi anni abbiamo ottenuto soltanto parole e pochi fatti, una palazzina per le emergenze-urgenze che però non si sa bene con quale personale verrà riempito. Ribadisco che non saranno dei robot a curarci, ma persone che devono essere assunte e adeguatamente formate.
In tutto questo resto basito dal silenzio del candidato a sindaco della Lega Luca Serfilippi, palesemente ostaggio dell’assessore regionale Baldelli, l’’uomo delle palazzine'”. Pare non gli interessino le sorti della sanità pubblica fanese. Durante un confronto pubblico tra noi candidati non è stato assolutamente in grado di garantire neppure i 50 posti letto che dovevano essere assegnati al Santa Croce – nonostante la maggioranza degli accessi in pronto soccorso sia maggiore sul presidio di Fano rispetto ad altre città – o ad un ‘altra struttura della città. Serfilippi è consigliere regionale di maggioranza, e da parte sua neppure una parola sullo ‘scippo’ dei posti letto destinati ai fanesi e che invece troveranno una collocazione nella nuova clinica privata di Villa Fastiggi. Il Comune di Fano, invece, ha puntualmente presentato un ricorso al Tar, per tutelare i diritti dei nostri concittadini.
Quando sarò il sindaco di Fano lotterò per difendere la sanità pubblica e per garantire servizi sanitari di qualità accessibili a tutti. Questo dovrebbe fare chi ama la propria città e ha a cuore la salute del prossimo. Invece Serfilippi continua ad avere un atteggiamento paradossale. Durante lo stesso dibattito tra candidati ha infatti rivolto i suoi complimenti alla Breast Unit di Fano guidata dal primario Cesare Magalotti, candidato PD alle elezioni comunali di sabato e domenica. Al di là delle appartenenze politiche, colpisce la sfrontatezza di certi comportamenti. A cosa serve complimentarsi con i professionisti – certamente lodevoli e meritori – che lavorano in un certo reparto, quando si è parte di quella maggioranza di governo regionale che ha reso la loro vita impossibile? Magalotti ha più volte denunciato le pessime condizioni in cui il suo reparto è costretto ad operare. Il personale medico – della Breast Unit così come degli altri reparti – sta continuando a svolgere un ottimo lavoro, attingendo a risorse umane e professionali di cui, in un contesto sano, non dovrebbero aver bisogno. Non è un caso se i professionisti se ne vanno, se il Santa Croce continua a perdere risorse preziose, senza neppure la possibilità di un ricambio. Il tutto sfocia anche nella chiusura di alcune sale operatorie, come denunciato sempre da Magalotti, che vive in prima persona le difficoltà del pur rinomato reparto di senologia fanese.