FANO – “Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha votato contro l’approvazione della Variante sull’area dell’ex-zuccherificio. Si chiude così una pagina molto triste della storia politico\amministrativa fanese, una storia costellata di errori di cui il centro destra di questa città si è fatto protagonista.
Prendiamo atto del fatto che il voto contrario oltre ad essere largamente condiviso dalle forze di maggioranza e dalla Giunta Comunale, è stato condiviso con le forze politiche più significative dell’opposizione.
Ecco il documento unico e sottoscritto dai Consiglieri col la quale l’intera maggioranza (con un’unica eccezione) ha motivato la bocciatura definitiva della variante.
L’area interessata dalla variante rappresenta, dal punto di vista urbanistico, l’ultima vera “area
risorsa” del territorio comunale, collocata in una zona strategica alla porta sud della città, il cui
impiego non può prescindere da una attenta ponderazione dei recenti mutamenti socio-economici
e da una adeguata rivalutazione in chiave prospettica dell’assetto urbanistico di Fano.
Quando la società proprietaria presentò il progetto per la realizzazione di un’area di
completamento industriale, immaginata e realizzata come una banale sequenza di grandi
capannoni prefabbricati, si perse un’opportunità storica per incentivare lo sviluppo della città,
rimuovendo qualsiasi testimonianza di archeologia industriale e ignorando le straordinarie
potenzialità offerte da un sito adiacente al fiume Metauro, snodo di connessione con l’entroterra
che merita di essere sfruttato come “area risorsa”, capace di catalizzare interessi utili al rilancio
dell’intera città.
In un periodo contrassegnato dalla crisi economica e da una mancanza di opportunità di sviluppo,
una oculata ed attenta programmazione urbanistica del territorio rappresenta una risorsa
fondamentale per favorire la ripresa economica complessiva attraverso un processo consapevole di
pianificazione più che mai orientato a soddisfare i fabbisogni del tessuto socio-economico della
città.
Approvare in via definitiva l’assetto urbanistico previsto nella variante in itinere significherebbe
imprimere irreparabilmente all’area una vocazione commerciale direzionale massiva secondo un
modello ormai obsoleto rispetto ai radicali mutamenti economici, sociali e demografici che
caratterizzano l’attuale momento storico, già attraversato dal periodo di grave depressione in cui
versa l’economia locale.
Tenuto conto che a Fano già si contano numerosi edifici a destinazione commerciale e terziaria
inutilizzati e/o invenduti, oltre a numerose aree non attuate a destinazione direzionale e
commerciale, il rischio facilmente prevedibile è quello di dare vita ad un ulteriore polo
commerciale e direzionale con un futuro molto precario e come tale del tutto inutile al rilancio
complessivo dell’economia locale”.