“ETOLOGIA COGNITIVA, un approccio per condividere il mondo. Il caso dei cebi”

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FANO – Venerdì 18 ottobre, alle ore 17,30, alla Chiesa di Santa Maria del Gonfalone di Fano si terrà un incontro dal titolo “ETOLOGIA COGNITIVA, un approccio per condividere il mondo. Il caso dei cebi”.
Attraverso esempi tratti dai suoi studi sul comportamento dei cebi dai cornetti, Elisabetta Visalberghi, dell’Istituto di Scienze e Tecnologie del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, mostrerà come il rigore scientifico si possa/debba accompagnare a sensazioni di affinità con questa specie di scimmie sudamericane. In particolare illustrerà le ricerche sull’uso di strumenti litici e la trasmissione di questo comportamento da generazione a generazione grazie a processi relativamente semplici. Si esamineranno infine i fattori che mettono in forse la sopravvivenza delle popolazioni naturali che possiedono questa cultura.

ELISABETTA VISALBERGHI
Elisabetta Visalberghi, è stata Dirigente di Ricerca presso l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR con cui ancora collabora. È autrice di oltre 150 articoli scientifici su riviste internazionali e di libri fra cui The Complete Capuchin. The Biology of the Genus Cebus (Cambridge University Press, 2004). Ha condotto ricerche sulle capacità cognitive dei primati e in particolare dei cebi, scimmie sudamericane di cui è una delle maggiori esperte al mondo.
Le attività di ricerca svolte dal gruppo di ricerca del CNR sono disponibili nel sito http://www.ucp.istc.cnr.it/

Dal 2023 Elisabetta Visalberghi è Direttore Scientifico dell’Istituto Jane Goodall Italia.
Elisabetta Visalberghi ha iniziato studiando insetti e piccioni. Si è poi dedicata allo studio dei primati: scimmie scoiattolo, babbuini, bonobo, scimpanzé e soprattutto scimmie cappuccine. In collaborazione con Dorothy Fragaszy e Linda Fedigan, ha scritto “The Complete Capuchin. The Biology of the Genus Cebus” (Cambridge University Press, 2004), una panoramica degli studi condotti su queste scimmie. Durante la sua carriera, ha scritto e co-scritto più di 40 capitoli di libri e circa 130 articoli pubblicati in riviste come Science, Nature e Current Biology. Ha anche scritto per giornali. È stata di frequente consulente e commentatrice in programmi scientifici televisivi e radiofonici e ha supervisionato la stesura di oltre 50 lauree in diverse università. Nel 2007 ha vinto il Jack Ward Film Award per film non commerciali sul comportamento animale, nel 2009 ha ricevuto il Premio Frassetto per l’Antropologia Fisica dall’Accademia Italiana delle Scienze, e nel 2012 ha vinto il Prix Geoffroy Saint-Hilaire assegnato dalla Société Française pour l’Étude du Comportement Animal.
La sua ricerca si è incentrata sull’uso degli strumenti, l’apprendimento sociale, il comportamento alimentare, il comportamento sociale e il comportamento sessuale. Ha scoperto che le scimmie cappuccine non apprendono nuovi comportamenti imitandosi tra di loro. Piuttosto, sembra che la percezione delle proprie azioni durante la risoluzione dei problemi sia cruciale per imparare come agire in una situazione specifica: il contesto sociale ha solo un effetto di supporto nella promozione di azioni efficaci. La maggior parte degli esperimenti sull’apprendimento sociale sono stati condotti nel CNR Primate Center di Roma. Recentemente, i suoi interessi si sono concentrati principalmente sull’uso degli strumenti, poiché le scimmie cappuccine selvatiche si sono dimostrate estremamente efficienti nell’uso di pietre da martello e incudini per rompere palme e altri frutti duri. Elisabetta Visalberghi, Dorothy Fragaszy, Patricia Izat sono state le prime a osservare questo comportamento nell’habitat della boscaglia secca di Piauí, in Brasile. Questo ha portato all’istituzione del Progetto EthoCebus.

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