Emergenza idrica e situazione del comune di Fano

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FANO – “Ieri sera in commissione Urbanistica e Ambiente del Comune di Fano si è tenuta l’audizione del Direttore (Stefano Gattoni) e del responsabile dell’area tecnica (Michele Ranocchi) dell’AATO n.1 Marche Nord(Autorità Ambito territoriale ottimale Marche nord) che si occupa della nostra provincia. Era presente il dirigenti Marco Romei di ASET SPA (gestore per Fano e la bassa valle del Cesano) e l’Assessore Mascarin del Comune di Fano.

L’AATO è l’autorità d’ambito che si occupa del Servizio Idrico Integrato che comprende l’approvvigionamento idrico, gli usi, il riuso, la raccolta e il trattamento delle acque reflue urbane.

Nell’audizione si è affrontato il problema della risorsa idrica che nel nostro bacino d’utenza, nonostante il calo dei consumi del 15-20% resta una risorsa precaria; basti pensare che negli ultimi 10 anni ci sono state 4 emergenze idriche ed anche se gli utenti non hanno avuto alcuna carenza rappresenta un problema importante per la nostra comunità.

Forse è il caso di ricordare che per la città di Fano l’approvvigionamento idrico avviene, per una quota piuttosto rilevante, attraverso l’acquedotto intercomunale servito dal potabilizzatore di San Francesco (nel Comune di Saltara) che preleva circa 600 litri al secondo dal Fiume Metauro (bacino di San Lazzaro e Tavernelle) e che distribuisce 1/3 della propria acqua verso il Comune di Fano (il resto a Pesaro e bassa valle del Foglia). Per il resto l’acqua di Fano viene prelevata da pozzi di falda e dal potabilizzatore di Torno (potenzialità 50 litri/sec.) miscelata poi con l’acqua dell’acquedotto intercomunale; inoltre nella stagione estiva il Comune di Fano può avvalersi del campo pozzi alimentato dal sistema di reiezione dell’acqua di fiume e da un impianto ad osmosi inversa, che contribuiscono a garantire la buona qualità dell’acqua distribuita anche nel periodo di maggior consumo.

Dunque a Fano come nel resto della provincia la risorsa idrica deriva per la maggior parte da acque superficiali (che poi vanno trattate per renderle potabili) fino ad un consumo medio di 200-220 litri abitante al giorno.

In casi di emergenza idrica, e dopo autorizzazione della protezione civile delle Marche, si utilizza l’acqua del pozzo “profondo” del Burano che, con una pressione importante, contribuisce in caso di necessità a riempire gli invasi del fiume Metauro.

La situazione attuale, illustrata dei tecnici proprio dopo i sopraluoghi di ieri mattina, mostrano una situazione da monitorare avendo gli invasi pieni per circa il 60% della loro capacità massima probabilmente costringerà l’autorità ad emettere nei prossimi giorni un’ordinanza che limiti l’utilizzo di acqua potabile ai Comuni.

L’acqua è una risorsa importante e ne va limitato il consumo riducendo gli sprechi. E’ questo l’appello che ci deve far capire che non è un bene scontato ma va tutelato in ogni modo.

Personalmente poi penso che sia obiettivo della politica cercare di limitare i costi della potabilizzazione cercando di utilizzare (con parsimonia) anche i pozzi profondi già sondati, come fanno altre Regioni o altri gestori che hanno il vantaggio di fornire acqua senza doverla potabilizzare e dunque ad un costo d’esercizio per i gestori più basso.

Per quanto riguarda il nostro gestore (ASET SPA) la commissione consiliare insieme all’Assessore Mascarin si sono soffermati sugli investimenti che l’ambito ha recentemente autorizzato per il nostro Comune.

Gli interventi (2015 e 2016) più importanti riguardano certamente il potenziamento dei depuratori di Ponte Sasso e del potabilizzatore di Torno oltre che il prolungamento (con spinta idraulica) degli scolmatori di piena a Sassonia e la realizzazione di una vasca di accumulo a servizio dello scolmatore di acque reflue alla foce del Torrente Arzilla.

Con questi interventi il Comune di Fano migliorerà in maniera decisiva la qualità delle acque di balneazione. Il resto lo stanno già facendo gli altri comuni che vengono attraversati dal torrente Arzilla.

E’ giusto sottolineare che, come riportato da AATO, il livello degli investimenti di ASET SPA è altissimo per i prossimi anni (4 milioni di € in media degli ultimi anni con 80.000 utenti di Fano e della valle del Cesano contro 7.5 milioni di Marche Multiservizi che ha però 280.000 utenti), con una previsione per il 2016 di quasi 6.000.000 di Euro il che rende il Comune di Fano uno dei comuni con la media di investimenti più alta in Italia (quasi 80 € abitante). Un esempio di buon governo”.

Cristian Fanesi
Capogruppo PD e Presidente commissione “Urbanistica e Ambiente”

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