E’ stato un gravissimo errore dismettere la ferrovia Fano – Urbino

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FANO – Ritiene quello della dismissione della Ferrovia Fano – Urbino come un errore gravissimo, che oggi viene pagato con la vendita della tratta da parte di RFI . Così oggi l’assessore all’ambiente Luca Serfilippi che prende le distanze dalle posizioni di Comune e Provincia. “A differenza di quanto espresso dal Comune di Fano – afferma l’assessore – credo che la Provincia quando chiese alla Regione e al Ministero di dismettere quella linea ferroviaria,  fece un errore gravissimo, che oggi paghiamo con la vendita della tratta da parte di RFI; sarebbe inoltre curioso sapere quali siano le sentenze di Tar e Consiglio di Stato che bocciano il ricorso presentato dalle Associazioni”. Da parte di Serfilippi non solo critiche ma anche proposte: “La Provincia, a mio avviso, dovrebbe chiedere il comodato d’uso gratuito della tratta e non prendersi in carico manutenzione ordinaria e straordinaria, che poi passerebbero inevitabilmente ai vari Comuni”. L’assessore, che da sempre si è detto favorevole al ripristino della Ferrovia Fano-Urbino, ricorda anche il suo pensiero sulla ciclabile, che si auspica di vedere realizzata – con fondi e progetti concreti – ma a fianco del Fiume Metauro. Strategica ed interessante, infine, secondo Serfilippi, l’idea progettuale avanzata dalla Provincia, che individua il corridoio della Fano-Urbino come percorso tecnologico per portarci i sotto-servizi quali acqua, gas e fibra ottica, innovazione che potrebbe rientrare perfettamente nel progetto Fano Smart City.

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  1. Invece lasciare in abbandono la linea Adriatica ed in particolare la stazione di Fano, NO ..NO eh.. Ma se è così conveniente la linea per Urbino perché non tirate fuori i soldi di tasca vostra fate una bella società per azioni e … vi arricchite. Da Pesaro scendete da dei treni veloci (che non fermano a Fano) e con dei bus diretti in 45 min siete in PIAZZA AD URBINO. Chi farebbe il giro e poi dover prendere la corriera?

    • ma per arricchirsi con essa la ferrovia dovrebbe godere dello stesso regime contributorio che oggi agevola i gestori delle autolinee e in alternativa ad esse, per evitare il dissesto della Regione. Ovvero, e in Italia è il caso di Bolzano – e qui è la proposta di Londei -, far gestire la ferrovia dall’unico consorzio di trasporti integrati che oggi si limita alla gomma. La partita delle bici è un accessorio turistico che con il trasporto ha a che fare come i cavoli a merenda. Parigi e L’Aia o la nostra Ferrara non usano la bici per gli spostamenti consuetudinari per distanze di 45 km e con notevoli piani sfalsati. Tra Malles e Merano le ciclabili sono a fianco della rinata ferrovia e sono integrate con l’esercizio ferroviario (così da dare al territorio un notevolissimo valore aggiunto).

  2. ma cosa dite. Serfilippi è un politico che sa bene i fatti e ha una concenzione di quello che sono i trasporti pubblici. Il bus che in 45 minuti va ad urbino è pura utopia. Non ce la può fare se non in determinate condizioni (sia di traffico che metereologiche). e quante corse fa al giorno? in orario sono 10 A/R. se non fosse remunerativo penso che nessuno metterebbe una linea con la stessa frequenza. Ma vogliamo parlare del bus che sale da fano invece? quanto ci mette? dall’orario ufficiale 75-80 minuti! e il treno potrebbe percorrere la linea Pesaro-Fano-Urbino in soli 45 minuti, cioè lo stesso percorso di 2 linee di autobus, ma con fermate intermedie e garantendo a qualunque ora del giorno e in qualunque condizione meteo comodità, sicurezza e velocità di trasporto. In merito alla ciclabile vogliamo parlare della sua funzione? Chi andrebbe in bici quando piove, quando nevica, quando c’è il ghiaccio o il sol leone? Rispondetevi da soli e andate a vedere quanta gente nelle due ultime settimane si è mossa in bici (con la pioggia battente) per andare tra Pesaro e Fano per studio o per lavoro. Gli studenti come dovrebbero arrivare ad Urbino, in bici forse? E i lavoratori come li mandiamo su col teletrasporto… si magari quello che sarà contenuto nella fibra ottica che la futurista amministrazione di questa provincia vuole mettere sotto la ferrovia, ignorando però che le reti tecnoclogiche giaciono già accanto e parallelamente alla ferrovia stessa e sulla vicina Flaminia. L’acqueRotto di Pesaro e Fano è a pochi metri dalla linea stessa e il gas segue altre linee ben più congeniali al trasporto del fluido. Di per se l’acqua non va in salita e mi chiedo proprio cosa ci vogliano fare con un tubo sotto i binari!!! Il corridoio tecnologico è solo fumo negli occhi per chi pensa che esso possa costituire la panacea di tutti i mali, come ad esempio la mancanza della fibra ottica, ignorando che una antenna lunga come una FAVA può coprire con il wifi a 5 Ghz ben 5 kmq di territorio. Non volere la ferrovia in favore di una stupida pista ciclabile è il più feroce degli atti paragonabile al solo oscurantismo medievale!

    • Paesi con climi molto più aspri usano la bici tutto l’anno. Sono a Parigi e vedo persone di tutte le età sotto la pioggia o la neve. Ma noi italiani siamo più comodi per andare in bagno prendiamo la macchina, convengo. Una eventuale linea ferrata mi piacerebbe ma il fatto che nessuna società abbia seriamente fatto offerta alle Ferrovie dello Stato mi convince che non sarebbe comunque un investimento remunerativo. I russi sono scappati, le imprese romagnole sparite. Le stazioni sono rimaste isolate pochi o nulli i pendolari. I tempi di percorrenza paragonabili a quelli dei Bus che però ti portano in piazza centro Urbino senza cambiarne. Da Pesaro ci sono Bus diretti senza fermate con coincidenze con i treni veloci (che non fermeranno mai a Fano). A mio avviso ci sono cose d a fare ben più utili e redditizie. Non dimentichiamo l’economia.

  3. Sembra che Serfilippi sia l’unico giovane politico intellettualmente onesto tanto da andare contro la sua stessa giunta. Nel suo comunicato c’è una visione futuristica: solo maggiori spese per i comuni che dovranno farsi carico della manutenzione ordinaria e straordinaria. Aggiungo io, della responsabilità penale perchè costruire una ciclabile che attraversa strade trafficate come via Papiria o la ss 16 è da criminali.

  4. Chi vende, rinuncia ad un bene per sempre. La ferrovia / la linea non sarà più PER i cittadini, né tanto meno DEI cittadini, che da domani si troveranno più poveri. Vendere tanto per far cassa, significa svendere, e abbandonarsi al destino.

  5. La provincia per pagare gli stipendi dei suoi dipendenti mette all’ asta macchine usate spazzaneve incubatrici per uova di fagiano e altre mercanzie figuriamoci se può aquistare la linea ferroviaria e poi fare la ciclabile poveri illusi non hanno i soldi per due palate di stabilizzato per chiudere almeno una buca su mille ma fatemi il piacere

  6. un modello di trasporto all-bike? Parigi? Amsterdam? New York? nooooooooo!!!! La Cina di Mao! ci meravigliamo delle fonti di ispirazione di Matteo Ricci? io no, considerato che il suo ben più celebre omonimo è stato il primo europeo a defungere e con tutti gli onori a requiescere in pace nella Città Proibita del Celeste Impero. Fama che auguro anche al pesarese “gesuita euclideo” (citazione da Battiato) sul viale del tramonto di feliciter experiri!

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