È morto il bimbo di Cagli curato con l’omeopatia

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”Decesso per morte cerebrale”. Se ne è andato così il piccolo Francesco, 7 anni, curato per 15 giorni con l’omeopatia per un’otite bilaterale che avrebbe richiesto una terapia antibiotica tempestiva. E’ quanto annuncia il bollettino medico di ”decesso” redatto dal dott. Fabio Santelli, direttore della Sod di Anestesia e Rianimazione Pediatrica del Presidio di Alta Specializzazione ‘G. Salesi’ di Ancona, e diffuso alle 12:50. ”Nella prima mattinata – si legge – il quadro clinico del paziente F. si presentava con una stabilità cardio-circolatoria, parametri ventilatori e della diuresi validi. Persistenza del quadro neurologico di coma irreversibile. Effettuato un nuovo controllo Elettroencefalografico che risultava con assenza di attività elettrica, contattata la Direzione medica si è provveduto a convocare la Commissione per l’accertamento della morte cerebrale”.

IL MEDICO OMEOPATA NON RISPONDE AL TELEFONO – Non risponde al telefonino, il numero dello studio in via del Cinema a Pesaro risulta non attivo. Almeno per ora tace il dottor Massimiliano Mecozzi, il medico omeopata che aveva in cura il piccolo Francesco, morto a 7 anni per un’otite bilaterale curata con preparati omeopatici e non con la terapia indispensabile, che si fa con gli antibiotici. Sconvolto dal dolore, un dei due nonni di Francesco, ha detto ai cronisti che stamani lo hanno avvicinato nell’Ospedale Salesi di Ancona che la famiglia lo denuncerà ”senz’altro”.

IL NONNO DEL BIMBO: DENUNCEREMO IL MEDICO – ”Cosa dobbiamo commentare? E’ stata dichiarata la morte cerebrale del bambino, non c’è altro da dire”. Denuncerete l’omeopata? ”Sì, senz’altro”. Così uno dei nonni del piccolo Francesco, morto per un’otite curata con l’omeopatia e non con gli antibiotici, in un breve scambio con i giornalisti in attesa fuori dall’Ospedale Salesi di Ancona. Molto provati e tesi, arrabbiati con la stampa, i genitori, lo zio e i nonni del bimbo si sono poi allontanati in fretta. ”Non parliamo con nessuno, d’ora in poi parleremo solo attraverso i nostri avvocati” ha aggiunto il nonno. In un’intervista pubblicata oggi dal Resto del Carlino il nonno materno aveva dichiarato che il medico, un professionista con ”migliaia di pazienti”, aveva ”spaventato a morte” sua figlia. ”Quando lei lo supplicava di dare l’assenso per portare il bimbo in ospedale perché lo vedeva peggiorare, lui le ha risposto che gli avrebbero somministrato tachipirina, con la conseguenza di farlo diventare sordo. Non solo, sarebbe potuto finire in coma epatico. Li ha come paralizzati dalla paura”. La famiglia era convinta della bontà delle cure omeopatiche. Francesco è stato vaccinato ma non ha fatto i richiami dopo i 15 mesi d’età, e da tre anni non assumeva più antibiotici: ”l’omeopatia non c’entra – sostiene il nonno -. C’entra lui, solo lui, e pagherà”.

PRIMARIO DELL’OSPEDALE: DOVEVA ASSUMERE ANTIBIOTICI – ”Al di là delle convinzioni personali in materia di terapie mediche, se dopo tre o quattro giorni l’infezione permane e il quadro clinico appare compromesso è meglio affidarsi agli antibiotici”. Così il dottor Fabio Santelli, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale materno infantile Salesi di Ancona, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla morte del piccolo Francesco, curato per giorni da un medico omeopatico senza antibiotici, e giunto in fin di vita il 24 maggio nell’Ospedale pediatrico Salesi. Stamani la dichiarazione di morte cerebrale

CARLONI: CHI HA SBAGLIATO DEVE PAGARE – “Una tragedia che non può rimanere impunita, chi ha sbagliato deve pagare. Con la vita dei bambini non si scherza”. Lo dice il consigliere regionale Mirco Carloni, che presenterà un’interrogazione sulla morte del piccolo Francesco, 7 anni appena, deceduto dopo essere stato curato dall’otite con l’omeopatia. “Quella accaduta al bimbo di Cagli – afferma Carloni – non è solamente una tragedia umana, ma è anche un fatto che dovrà avere conseguenze legali per chi ha permesso che una semplice otite potesse essere curata solo con farmaci omeopatici”. ”Non si può permettere ad alcuni medici di imporre cure palliative come quelle omeopatiche – continua – davanti a malattie che la medicina ufficiale cura con successo con appositi farmaci. Non si possono prendere in giro le famiglie che si affidano a medici in buona fede. Chi ha sbagliato si assuma le responsabilità di questa tragedia e ne paghi le conseguenze da un punto di vista legale”. Secondo Carloni, ”quella accaduta ad Ancona è la conseguenza della disinformazione e di tanti falsi miti a cui oggi purtroppo molte persone danno credito”.

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