ITALIA – Anno nuovo vita nuova, ma anche nuovi rincari. Purtroppo l’inflazione non accenna ad arrestare la sua corsa e, se già si faceva sentire nell’ultimo trimestre del 2022, la situazione non dovrebbe migliorare nella prima parte del 2023. Il rischio è quello di una spesa netta per famiglia più alta di quasi 2450 euro, senza pensare ai possibili aumenti di luce e gas e sperando nelle eventuali misure che il governo adotterà per diminuire le spese degli italiani.
I rincari in arrivo nel 2023
Le maggiori conseguenze dell’inflazione potrebbero, dunque, farsi sentire sui prezzi al dettaglio e sul costo dei singoli servizi, con rincari stimati su più fronti. Si parte con le assicurazioni e i servizi di telefonia, con polizze e tariffe che andranno ad aumentare di valore, specialmente sul settore del mobile. Per le prime si parla di quasi 20 euro a famiglia, mentre per le seconde, il rischio è si superino i 30 euro per nucleo familiare, considerando linea fissa e cellulare.
Occhio, quindi, alla crescita del prezzo dei carburanti, per i quali il governo sta provando a lavorare su un decreto ad hoc, e dei pedaggi, andando a colpire milioni di italiani che utilizzano molto spesso il proprio automezzo privato per motivi lavorativi. La tratta Roma-Milano, ad esempio, potrebbe arrivare a costare 1,50 euro in più entro le vacanze estive.
Le accise per benzina e gasolio sono tornate a gravare sulle tasche dei cittadini dal primo gennaio 2023, con prezzi arrivati a toccare mediamente dall’euro e 74 centesimi per litro ai quasi 2,50 euro per il diesel in autostrada.
Chi, invece, dovesse da poco aver acceso un mutuo o si apprestasse a farlo, deve essere conscio del fatto che le rate di questo sembrano destinate a subire ulteriori rialzi a causa delle recenti decisioni della Banca Centrale Europea. Le prime stime parlano di un aumento annuale di oltre 1250 euro a causa degli interessi sui tassi annunciati a dicembre dalla BCE per il nuovo anno. Rimanendo nel settore delle banche, poi, ci saranno aumenti anche sui servizi offerti da queste ultime, sull’ordine dei 9-10 euro, mentre le imposte locali e le diverse tasse potrebbero portare a spendere in media oltre 45 euro in più.
Altro capitolo piuttosto sanguinolento per il 2023 degli italiani riguarderà le bollette energetiche, specialmente nel primo bimestre. Tra gennaio e febbraio, infatti, le quotazioni delle diverse fonti energetiche torneranno a salire in modo piuttosto netto. Un piccolo aiuto potrebbe arrivare dal price cap voluto dall’Unione Europea, per quanto i primi effetti potrebbero tardare a vedersi in modo concreto. In pericolo, invece, il mercato libero energetico, che dovrebbe vedersi portare alcuni aumenti a causa delle modifiche unilaterali dei contratti prorogate dal nuovo governo Meloni fino al giugno di quest’anno. Alla luce degli aumenti previsti per l’energia, quindi, si potrebbe pensare di valutare come opzione un nuovo fornitore di gas e luce per risparmiare sui costi in bolletta che, come sottolineato, sono destinati inevitabilmente a salire.
Infine, ci sono gli aumenti generalizzati sui beni alimentari con una spesa per famiglia che potrebbe essere più alta del 2022 di quasi 507 euro alla fine del 2023. In rialzo anche i prezzi della ristorazione, con circa 80 euro in più rispetto allo scorso anno per nucleo.