Inizia dal porto della nostra città la prima tappa del “Tour delle Proposte” che il circolo PD Fano centro mare intende avanzare per dare il proprio contributo alla risoluzione concreta delle diverse problematiche che investono la nostra città dopo il declino imposto da dieci anni di giunta Aguzzi. Il porto di Fano, terza città delle Marche, è ad oggi destinato ad una lenta chiusura delle attività senza un dragaggio completo del fondale, atteso da tempo per riportarlo alla piena agibilità. La difficoltà principale per compiere questa operazione risiede nel deposito dei limi che rimasti per anni sul fondale ora non possono essere rigettati in mare. Le soluzioni proposte da Regione Marche e Comune di Fano insistono sulla costruenda cassa di colmata per deposito fanghi sita nel porto di Ancona che però non risolverà il problema: la quantità di fanghi da dragare si aggira sui 110.000 mc e la quantità che Fano potrà depositarvi è di circa 45.000 mc, dei quali 25.000 mc già dragati e stoccati in siti provvisori in attesa della fine dei lavori.
La proposta che il Partito Democratico ha già presentato in Consiglio comunale con una mozione approvata a larga maggioranza e che oggi pubblicamente ribadiamo alla giunta Aguzzi, a poco più di sessanta giorni dalla fine del suo secondo mandato, è quella d’individuare nel territorio di proprietà comunale un’area che, nel pieno ed assoluto rispetto della legislazione vigente, possa essere destinata a deposito permanente dei limi derivanti dal dragaggio del porto di Fano. Ovviamente la localizzazione dell’area dovrà ricadere lontano dalle aree abitate e ben controllabile dalle autorità preposte.
A ciò dovrà seguire poi una manutenzione ordinaria e programmata che preveda il dragaggio dei fanghi di nuovo deposito che, privi d’inquinanti, potrebbero così essere rigettati in mare o utilizzati per il ripascimento delle spiagge.
Questo permetterebbe di risolvere in tempi brevi e concretamente le problematiche che da anni paralizzano il porto di Fano. Ricordiamo infine che a causa della limitata agibilità del nostro porto, ingenti sono i danni all’economia della nostra città che si riflettono negativamente anche sull’occupazione. La marineria è ridotta oggi a sei motopescherecci dagli oltre trenta di qualche anno fa, l’attività ed il prestigio del mercato ittico ridimensionati drasticamente, come tutte le attività collaterali e di rimessaggio. Durissimo anche il contraccolpo nel settore turistico, basti pensare che a causa del pescaggio molto ridotto il traghetto per la Croazia è stato trasferito al porto di Pesaro.
Enrico Fumante
Coordinatore circolo PD Centro Mare