FANo – Lunedì 7 marzo si è svolta l’Assemblea Elettiva per il rinnovo delle cariche quadriennali del Comitato Provinciale CSI di Pesaro – Urbino con sede in Fano. L’importante momento di vita democratica associativa si è tenuto presso il Palazzetto dello Sport “Salvador Allende” a Fano, dove è posta la sede del comitato provinciale e questa volta non sono state poche le novità decretate dal voto: i soci del comitato, che secondo lo statuto del CSI sono le società sportive, rappresentate dal loro legale rappresentante, hanno determinato la composizione del nuovo consiglio direttivo, nel quale sono entrati quattro nuovi giovani consiglieri (Samuele Cimarelli, Matteo Omicioli, Marco Sguazza, Alberto Zaffini) ma soprattutto è stato eletto un nuovo presidente provinciale. Dopo quasi 19 anni di presidenza ha infatti lasciato questo ruolo Francesco Iacucci ed il nuovo Presidente è Marco Pagnetti, 33enne fanese , fin da giovanissimo impegnato in importanti ruoli dirigenziali nel comitato, a cui toccherà dunque il compito di guidare il CSI nel nostro territorio locale. Il CSI-Fano è tra i comitati in Italia con l’età dei consiglieri in carica più giovane; a Marco Pagnetti si affiancheranno i vice-presidenti Francesco Paoloni e Giacomo Mattioli, il presidente onorario Gabriele Battistelli; l’ex-presidente Iacucci continuerà ad operare nell’ente come responsabile dei rapporti esterni con l’associazionismo cristiano.
Abbiamo realizzato una intervista con il nuovo presidente provinciale del CSI.
Marco Pagnetti, 33 anni: l’età è la prima cosa che salta all’occhio, sei molto giovane per un ruolo così importante: come ti senti?
Mi sento molto emozionato ma pronto a prendere in mano il testimone e cercare di continuare il cammino intrapreso dal comitato, soprattutto in questo ultimo periodo, e di cercare di portare idee nuove e nuova energia all’interno del consiglio e nelle società a noi affiliate.
Anche tra i consiglieri ce ne sono alcuni molto giovani, è stata una elezione che ha portato ad un rinnovo generazionale?
All’interno del consiglio si sentiva l’esigenza di cambiare, di trasformare le tante idee dei più giovani in realtà. Non sono ragazzi alla loro prima esperienza, sono cresciuti a fianco di persone che hanno trasmesso la loro positività e competenza, come Francesco Paoloni sempre presente in questa grande famiglia che è il Centro Sportivo Italiano. Sono ragazzi che sono partiti da un semplice servizio civile e poi sono rimasti per la bella esperienza vissuta rendendosi conto di che cosa è il CSI a livello locale ma anche Nazionale. Con loro abbiamo iniziato a riprendere i rapporti anche l’età giovanile, con i progetti scuola, i centri estivi e altro. Ora dobbiamo solamente arricchire questi progetti, ben visti anche a livello comunale e regionale, con nuove iniziative cercando di aiutare, soprattutto, gli adolescenti che in questo momento sono tanto confusi.
Dicci qualcosa di te, famiglia, lavoro, parrocchia…hai vissuto altre esperienze con associazioni?
Vengo da una famiglia semplice aperta al prossimo. Mio padre ha sempre lavorato nel metalmeccanico mentre mia madre ha lavorato presso centri come educatrice nel mondo dei bambini e giovani multietnici.
Colgo l’occasione con questa intervista per ringraziarli, perché se ora sono quello che sono come persona, è merito loro e perché mi hanno sempre incentivato nel mio cammino associativo nel CSI e nelle altre realtà che ho vissuto con onestà e trasparenza. Lavoro nel mondo della sanità come tecnico manutentivo di apparecchiature biomedicali, vengo dalla parrocchia, S. Maria Goretti, in cui il CSI ha sempre vissuto all’interno grazie alla ASD Fortitudo S. Orso, prima solamente come atleta e tutt’ora come presidente di società sportiva. Ho vissuto l’ esperienza scout dall’età di otto anni fino ai ventuno, diventando educatore di primo livello, nel gruppo Scout FSE di Fano.
Da quanti anni fai parte del CSI? Come hai conosciuto l’associazione?
Nel Centro Sportivo Italiano sono entrato ufficialmente all’età di 16 anni, era il 1999, partecipando ad un campionato di calcio a 8 invernale con una squadra di amici del quartiere, ma prima ancora come atleta nei tornei estivi oratoriali organizzati dal comitato in cui sono stato responsabile di una squadra parrocchiale. Nel 2004 sono diventato presidente della ASD Fortitudo S. Orso e nello stesso tempo vi erano le elezioni provinciale, ed incentivato dall’ attuale presidente Francesco Iacucci, presentai la mia candidatura come consigliere di comitato. Da quel giorno fino a pochi giorni fa ho ricoperto il ruolo di coordinatore della Formazione , creando il gruppo arbitri, che conta 25 elementi, e nel quadriennio 2008-2012 sono stato anche consigliere regionale. In questi lunghi anni, ma mi sembra ieri di essere entrato, insieme a Francesco Paoloni, e lo ringrazio perché mi ha permesso di esprimere quelle qualità organizzative e sociali che avevo ma che non riuscivo ad esprimere in altri ambiti, curo l’organizzazione dei campionati invernali di calcio a otto, sette e a cinque, oltre tutte le manifestazioni sportive da maggio ad agosto. Ho fatto anche nel 2009 il servizio civile, per intenderci l’ex obiettore, nel comitato insieme ad altri ragazzi che tutt’ora collaborano se non addirittura sono consiglieri provinciali.
Quali ruoli hai ricoperto nel CSI di Fano, o per meglio dire, nel comitato provinciale CSI di Pesaro-Urbino? Di che cosa ti sei occupato nell’ultimo quadriennio?
Oltre a quello già detto, dal 2009 sono anche arbitro nazionale di calcio a cinque e nel mio palmares ho una finale open, allievi e diverse semifinali Nazionali oltre alle numerose gare dirette a livello provinciale e nazionale.
Quali sono i tuoi programmi per questi quattro anni di presidenza? A che cosa punti? Quali sono le priorità da realizzare? Quali i problemi più urgenti da risolvere, se ce ne sono?
La mia candidatura è stata un po’ inaspettata perché con il lavoro che faccio mi porta ad essere in alcuni momenti fuori casa e non essere presente, come vorrei, in comitato. Ma dopo diverse riunioni all’unanimità il consiglio uscente mi ha chiesto di presentare la mia candidatura, dopo una riflessione ho capito la stima e la fiducia di tutti ed ho accettato la loro proposta.
Nei giorni successivi ho valutato quali cose non andavano in comitato e sinceramente non le ho trovate se non quello di investire in modo deciso, in un settore in cui, in questi ultimi due anni, abbiamo iniziato a muoverci, l’adolescenza. Questo perché girando per la città di Fano e non, molti giovani che si ritrovavano in un bar non sapendo che fare e si buttano nell’ alcool e nel fumo. Quindi il mio primo obiettivo in questo quadriennio è quello di proporre attività ludico-sportivo per i bambini dai 5 ai 16 anni cercando di farli innamorare, come hanno fatto con me, dell’associazione e di poter avere un buon bacino per l’attività over (dai 16 anni in su). Mi piacerebbe, insieme al nuovo consulente ecclesiastico che individueremo nei prossimi giorni insieme al Vescovo, anche riportare il Centro Sportivo Italiano nelle parrocchie ricreando gli oratori e attività oratoriali ad hoc per loro. Abbiamo diversi collaboratori qualificati che se progettando bene possono realizzare questi due obiettivi insieme alla dirigenza locale. Strada facendo vedremo cosa ci sarà di nuovo da proporre o aggiustare o che cosa gli enti ci chiederanno di fare.
Tu subentri ad un presidente che è stato in carica per tanto tempo, quasi 19 anni: punti anche tu ad un lungo mandato?
Al mio mandato non mi sono dato limiti, in quanto amo l’associazione e credo in quello che faccio. Nella mia testa vi è solo, oltre agli obiettivi che poc’anzi vi ho elencato, quello di creare una nuova classe dirigenziale pronta a continuare, come lo farò io, ciò di buono che ha lasciato il vecchio presidente. Quindi al termine di questo quadriennio, 2016-2020, tireremo le somme e se necessario rimarrò altrimenti mi farò da parte, ma sicuramente rimarrò sempre nel mondo del CSI come atleta/dirigente.
Congratulazioni!!!!
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