PESARO – Le esperienze e le tecniche usate a Marche Nord, durante la gestione acuta dell’emergenza Covid-19, pubblicate su prestigiose riviste internazionali. In particolare, sono in evidenza la tecnica di tracheostomia e gestione anestesiologica dei pazienti affetti da Corona Virus, ricoverati nelle rianimazioni del presidio San Salvatore di Pesaro. Una proceduta che ha permesso di minimizzare il rischio infettivo per gli operatori sanitari.
“Sono due importanti pubblicazioni – spiega il direttore di Otorinolaringoiatria di Marche Nord Luca D’Ascanio – in pubblicazione su ‘Pubmed’ e su riviste prestigiose internazionali come ‘Journal of American College of Surgeons e Oral Oncology. Le tecniche usate durante le settimane in cui Marche Nord ha gestito l’emergenza Covid, sono apprezzate e di insegnamento anche in altri paesi, come per esempio negli Stati Uniti. E’ chiaro che una chiave è stata quella della cura dei pazienti affetti, ma centrale anche è stata quella di tecniche utilizzate per limitare al massimo la trasmissione del contagio tra gli operatori sanitari. Tanto che su questo argomento, ho anche ricevuto un invito per un convegno in videoconferenza da Singapore”.
La tracheotomia è una delle procedure più rischiose per la trasmissione di infezioni agli operatori sanitari, considerando che l’infezione da corona virus interessa le vie respiratorie del paziente. L’intervento chirurgico di tracheotomia viene eseguito creando un’apertura tra il lume della trachea e l’ambiente esterno, a livello della parte inferiore del collo. Presso il presidio ospedaliero San Salvatore, durante l’emergenza Covid, è stata allestita all’interno di uno dei reparti di rianimazione, una sala operatoria dove sono state eseguite le tracheostomie in pazienti sottoposti ad intubazione oro-tracheale prolungata per polmonite da Sars- COVID-2. L’azienda ospedaliera Marche Nord, grazie alla sinergia tra il reparto di Otorinolaringoiatria e il Dipartimento di anestesia e rianimazione di Pesaro e con l’approvazione del direttore generale, ha lavorato a questa procedura atta a minimizzare sia da un punto di vista chirurgico che anestesiologico il rischio di esposizione degli operatori sanitari coinvolti nell’esecuzione della tracheotomia.
“Due mesi intensi di lavoro per il reparto di rianimazione – continua Michele Tempesta capo di Dipartimento del DEA di Marche Nord – e grazie a questa procedura e del rispetto dei protocolli di sicurezza aziendali, nel reparto abbiamo quasi azzerato il contagio nell’equipe coinvolta nelle procedure di tracheotomia in malati Covid. Una tecnica importante quella utilizzata per i pazienti che consente nei degenti sottoposti a intubazione oro-tracheale prolungata, di prevenire le possibili complicanze a lungo termine, considerando che molti pazienti Covid sono rimasti intubati per diverso tempo. La trachetomia, infatti favorisce il recupero autonomo della respirazione da parte del paziente”.
Oltre ai dettagli chirurgici la sicurezza delle manovre, è stata implementata anche grazie all’utilizzo di un sistema di aspirazione tracheale chiuso che consente di minimizzare il rischio di contaminazione di chirurghi, anestesisti e infermieri durante l’intervento chirurgico.