“Il primo di aprile è cominciata una discesa, abbiamo superato il cosiddetto picco, l’andamento è andato meglio delle curve analizzate prima che ci facevano prevedere il picco metà aprile”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli nella sua comunicazione al Consiglio regionale, riunito in videoconferenza. “La nostra curva – ha aggiunto – si è scostata da quella della Lombardia e ha seguito quella cinese. Significa che le misure di contenimento hanno avuto un effetto molto importante: ha permesso al servizio sanitario di ‘respirare’, alle persone di non ammalarsi, al sistema di valutare le scelte fatte fino a oggi. E’ cominciata una fase discendente ma questo – ha sottolineato – non significa che deve venire meno il rispetto delle restrizioni, che oggi ci permette di avere uno sguardo sul futuro. Noi ora siamo al punto in cui era la Cina un mese fa e si è visto che appena si molla possono esserci nuovi focolai. L’arrivo del team cinese è stato bloccato dalle autorità di quel Paese quando hanno visto il comportamento del virus”.
Ceriscioli ha ricordato che pochi giorni fa “i ricoverati nelle Marche in terapia intensiva eran 170, oggi sono 140. Una riduzione importante, significa che la curva dei contagi, meno impegno per le nostre strutture”. “Oltre a 140 posti letto covid – ha detto ancora -, il servizio sanitario ne ha dovuto gestire 50 no covid, per un totale di totale 190, rispetto ai 114 che deve gestore ordinariamente. Altro aspetto rilevante “il numero dei ricoveri ospedalieri che sono rimasti gli stessi, mentre sono diminuite le terapie intensive. Significa che tutti i ricoveri sono scivolati verso un’intensità più bassa. Oggi vediamo una serie di effetti positivi, testimoniata dal numero di guariti e dimessi, che anche noi abbiamo unificato, arrivando a circa 300. Un dato epidemiologico importante”.