Corinaldo. Il Papa incontra i familiari delle vittime

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“Mi unisco con tutto il cuore alla vostra sofferenza e al vostro legittimo desiderio di giustizia”: lo ha detto il Papa ricevendo in Vaticano i familiari degli adolescenti e della mamma che morirono nella tragedia della discoteca di Corinaldo (Ancona) nel 2018. “Desidero anche offrirvi una parola di fede, di consolazione e di speranza. Corinaldo, il luogo della tragedia, si trova in un territorio sul quale veglia la Madonna di Loreto: il suo Santuario non è molto distante. E allora voglio, vogliamo, pensare che lei, come Madre, non abbia mai staccato il suo sguardo da loro, specialmente in quel momento di confusione drammatica; che li abbia accompagnati con la sua tenerezza”. Per la morte di un figlio “non c’è un aggettivo”, è un “grande dolore”.  So che in tanti, ad iniziare dai vostri Vescovi, qui presenti, dai vostri sacerdoti e dalle vostre comunità, vi hanno sostenuto con la preghiera e con l’affetto. Anche la mia preghiera per voi continua, e la accompagno con la mia benedizione. Vi ringrazio di essere venuti a condividere anche con me il vostro dolore e la vostra preghiera. Ricordo che allora, quando accadde la tragedia, ne fui scosso. Ma col passare del tempo – e purtroppo col susseguirsi di tante, troppe tragedie umane – si rischia di dimenticare. Questo incontro aiuta me e la Chiesa a non dimenticare, a tenere nel cuore, e soprattutto ad affidare i vostri cari al cuore di Dio Padre. Quando perdiamo il papà o la mamma siamo orfani, c’e un aggettivo, orfano. Quando nel matrimonio si perde il coniuge si rimane vedovo o vedova, c”è un aggettivo anche per quello. Ma quando si perde un figlio non c’e aggettivo, la perdita di un figlio è impossibile da aggettivare”, “non c’è”, “questo e il grande dolore vostro”, ha detto Papa Francesco.

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