FANO – “In merito alla seduta del Consiglio Comunale dell’11 dicembre scorso mi sento di fare alcune considerazioni, non tanto su un piano strettamente politico quanto sul modo in cui la seduta stessa si è svolta. Mentre veniva trattato un argomento di estrema gravità quale il gioco d’azzardo patologico, tutti i rappresentanti della minoranza sono usciti, alcuni sono rientrati per il tempo di un intervento per poi uscire di nuovo. Un solo consigliere, rientrato nuovamente, ha infine espresso il suo voto. Mi riferisco all’ex sindaco Aguzzi, ora consigliere di minoranza, che continua a voler tenere la scena a tutti i costi e pare non aver preso coscienza che ora il suo ruolo è cambiato.”
“Sono figlia di questo tempo, ho vissuto il periodo berlusconiano e quello delle passate giunte Aguzzi; già allora ero convinta che non bisogna mai smettere di capire, di imparare, che non ci si può limitare alla semplice denuncia o all’indignazione, che è fondamentale sempre cercare confronti costruttivi, anche avendo opinioni diverse sulle varie questioni. Solo entrando in rapporto con gli altri e le altre si possono trovare dei punti di incontro e le modalità migliori per cercare di risolvere i problemi.
Chi come me ha partecipato a tanti consigli comunali seduta in mezzo al pubblico ricorda in che clima a volte si svolgevano quei consigli, le risposte che non arrivavano mai o quelle rinviate di seduta in seduta, i toni e gli atteggiamenti spesso arroganti, il viavai continuo, lo scadere del dibattito nei momenti di difficoltà della maggioranza…. Ora, da consigliera, so bene che non potrò cambiare il mondo e riconosco i miei limiti ma sono fermamente intenzionata a portare il mio contributo, consapevole che ci può essere un altro modo di stare in politica.”
“Per un cambiamento reale noi donne dobbiamo avere il coraggio di fare la differenza, soprattutto quando siamo costrette a confrontarci con uomini che sembrano avere il culto del “potere” e non conoscono un agire politico basato sul lavoro di relazione: le priorità sono le loro priorità, i tempi e i modi sono quelli dettati da loro, e chi non si uniforma a questo modello non è preso in considerazione o viene deriso.
Ho osservato ed ascoltato con attenzione quanto è accaduto in questo consiglio comunale, con attori che occupavano il palcoscenico entrando ed uscendo continuamente dalla scena, aspettando soltanto che si chiudesse il sipario per ottenere finalmente l’applauso.
Mi auguro che col nuovo anno qualcosa cambi e che ognuno pensi soprattutto a svolgere al meglio il proprio ruolo, a dare il proprio contributo pur nel rispetto della sua funzione.”
Carla Luzi – Consigliera di Sinistra Unita