JESI (ANCONA), 16 GIU – “Non è compito di un comandante dei Carabinieri decidere se un cronista, regolarmente iscritto all’albo e incaricato di coprire il servizio dai vertici della sua testata, merita o non merita di partecipare a una conferenza stampa”. Lo affermano in una nota il Consiglio direttivo del Sigim (Sindacato giornalisti marchigiani) e la giunta del Gcm (Gruppo cronisti marchigiani) denunciando ”la grave violazione del diritto-dovere di cronaca verificatasi sabato 14 giugno alla caserma dei Carabinieri di Jesi, dov’era convocata una conferenza stampa per illustrare l’arresto di quattro persone”. ”Il capitano, forse non soddisfatto del
recente taglio dato dal Resto del Carlino alla cronaca nera jesina, ha impedito l’accesso in sala alla corrispondente del giornale, consentendolo invece a tutti gli altri invitati (cronisti, fotografi, giornalisti tv)”.
Sigim e Gcm ”protestano con l’Arma dei carabinieri per questo inaccettabile episodio avvenuto in un presidio di legalità democratica e confidano che l’accesso della stampa alle onti jesine dell’Arma sia paritariamente garantito a tutte le testate interessate non solo con l’invio di puntuali note e comunicati, ma anche attraverso un confronto sereno nelle sedi deputate, come per esempio le conferenze stampa. Mai più cartellini rossi a un cronista in una sede dell’Arma”.
Giornalisti: presidente Odg Marche, grave discriminazione Cc
(ANSA) – ANCONA, 16 GIU – ”Il nostro ordinamento affida unicamente all’Ordine dei giornalisti il compito di stabilire e certificare chi abbia i requisiti per svolgere la professione giornalistica. E appare grave che queste garanzie di autonomia, indipendenza e legalità vengano messe in discussione in una sede dell’Arma dei carabinieri. Chiedo pertanto che, anche attraverso un confronto sereno e franco, vengano ristabilite le condizioni per un accesso libero e paritario di tutti i giornalisti alle fonti di informazione dell’Arma jesina”. E’ quanto scrive il presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche Dario Gattafoni al comandante della Compagnia carabinieri di Jesi e a quello provinciale e regionale dell’Arma, dopo la segnalazione che una giornalista del Resto del Carlino non è stata ammessa ad una conferenza stampa convocata dai Cc a Jesi.
”Nel chiederle conferma dell’accaduto, e ovviamente nell’ipotesi che la notizia riferita corrisponda al vero – scrive Gattafoni – è mio dovere ricordarle che non compete a nessuna pubblica autorità stabilire chi, per conto di un organo di informazione, debba partecipare ad una conferenza stampa, trattandosi di incarico di volta in volta autonomamente conferito dal direttore o, in sua vece, dal caposervizio competente”.
”La pretesa di condizionare l’invito rivolto a una testata di ‘gradimento’ dell’interlocutore incaricato di partecipare alla conferenza stampa costituisce, a parere di questo Ordine, una inaccettabile e discriminata compromissione dei diritti di cronaca e di critica, impedendo di fatto ad una giornalista ciò che viene invece consentito ai suoi colleghi: la possibilità di ascoltare ed interloquire per poi riferire, attraverso l’analisi critica dei fatti, le notizie ricevute”.