PESARO – Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino ha sottoscritto con i comuni di Pesaro, Fano, Urbino e Gabicce un importante protocollo di intesa sul contrasto all’abusivismo nel settore benessere.
Le firme si inseriscono nel progetto ‘Lotta all’Abusivismo’ avviato a livello nazionale da Confartigianato con una campagna di sensibilizzazione che invita a rivolgersi ad operatori professionisti e certificati.
‘Ringraziamo i comuni firmatari della Provincia di Pesaro e Urbino, i sindaci di Fano Luca Serfilippi, di Gabicce Marila Girolomoni, gli assessori del comune di Pesaro Francesca Frenquellucci e del comune di Urbino Francesca Fedeli’, dice Riccardo Giuliani coordinatore della provincia di Pesaro e Urbino per Confartigianato sottolineando il valore della collaborazione su una tematica molto delicata. ‘Si segnalano ancora moltissimi casi di abusivismo nei settori acconciatura ed estetica che, da una parte, danneggiano gli imprenditori in regola con le normative, dall’altra aumentano la possibilità di danni alla salute delle persone che usufruiscono di tali trattamenti.’
‘L’adesione al protocollo dei Comuni è un segnale della sensibilità delle istituzioni verso un fenomeno che cerchiamo di arginare’, spiega Luca Casagrande, responsabile Benessere di Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino. ‘Speriamo siano sempre più numerose le amministrazioni che vorranno unirsi a noi. Sollecitiamo a segnalare i casi di manifesto e verificato lavoro nero ed abusivo di estetiste, parrucchieri/tatuatori per consentire l’intervento delle forze dell’ordine. Il protocollo prevede il monitoraggio dell’esito delle segnalazioni ogni sei mesi con le forze dell’ordine e le amministrazioni comunali aderenti alla campagna che vuole tutelare le imprese regolari, ma anche informare la cittadinanza del fatto che rivolgersi ad un operatore abusivo è rischioso e può provocare danni molto seri alla salute.
Rispetto a quelli regolari, gli operatori abusivi rappresentano il 30% (la percentuale più alta di tutto il comparto della manifattura a livello nazionale) il che significa che ogni 3 operatori in regola, uno è abusivo.
‘Lavorare in sinergia è fondamentale anche perché attraverso i social il fenomeno sta proliferando con un numero crescente di soggetti che offrono servizi senza avere un’adeguata formazione e senza rispettare alcuno dei rigidi protocolli igienico sanitari previsti dalla legge’.