FANO – Lettera aperta di Argonauta e La Lupus in Fabula indirizzata al Comune di Fano ed alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano affinché acquistino la Selva Severini.
“La Selva Severini, detta anche Selva di Ponte Varano, sta per essere venduta all’asta e spezzettata in una decina di lotti distinti. Si tratta di un bosco di 3,8 ettari sulla ripida pendice Nord-Ovest di una collina sulla sponda destra del Torrente Arzilla presso Fenile di Fano. E’ composto da un querceto caducifoglio mesofilo, ad alto fusto, costituito prevalentemente da roverella (Quercus pubescens), con folto sottobosco arbustivo ospitante specie fruticose ed erbacee, alcune delle quali molto sporadiche nel basso Subappennino marchigiano e interpretabili come elementi relitti di un’antica flora pressoché totalmente scomparsa con la distruzione del manto forestale. L’interesse botanico è dato dalla presenza di specie che normalmente vegetano a quote più elevate quali: Anemone trifolia, Cardamine bulbifera, Melittis melissophyllum, Ilex aquifolium, Dactylorhiza maculata, ecc. e anche dal fatto di essere un bosco, seppure piccolo, ad alto fusto in area costiera. Per questi motivi la Regione Marche lo ha inserito tra le Aree Floristiche Protette (L.R. n. 52 del 30 dicembre 1974) ed ha prescritto che non deve essere permessa la ceduazione del sottobosco, salvo la necessaria la estirpazione dei rovi che possono compromettere la sopravvivenza di numerose specie della flora erbacea ed arbustiva. Ma ora c’è il rischio che finisca in mani diverse e si perda la gestione unitaria e di salvaguardia che è sin qui avvenuta. Pertanto, sarebbe opportuno che un ente pubblico come il Comune di Fano o La Fondazione acquistino tutta l’area boscata, visto che il prezzo, che si aggira sui 76 mila euro, sarebbe alla portata delle casse di questi due soggetti. Successivamente potrebbe essere affidato in gestione da una associazione o entrare a far parte del C.E.A. Casa Archilei, che è di proprietà comunale”.
“Però l’asta (senza incanto) sarà il 27/4 e quindi bisogna fare presto, prima che questo patrimonio comune, seppur privato, sia svalutato da una eccessiva parcellizzazione”.