Centri Estivi Jump, Stop & Go: l’avventura continua il sabato mattina a Fano

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FANO – Si sono concluse le attività dei Centri Estivi Jump nella giornata di martedì 10 settembre. Ora si lavora per il prossimo anno, pronti ad accogliere i tantissimi bambini e ragazzi che ormai con continuità scelgono la qualità della proposta firmata Asi Pesaro Urbino, Cooperativa sociale Polis e Sportfly SSD. Per quest’anno resteranno i ricordi di un’estate divertente ed educativa, di giochi e di insegnamenti importanti, di condivisione e di tempo di qualità. 

 

Di certo si è chiusa un’altra stagione di grande successo per i 19 Centri Estivi Jump dislocati in ben 8 comuni diversi (non solo nel pesarese, ma anche in provincia di Ancona), e nella terra Greca ad Atene, in cui hanno avuto modo di mettere in campo la loro professionalità ben 22 responsabili di centro, 80 insegnanti, di cui 41 nuovi istruttori, 152 nuovi aiuto-istruttori, più il reparto direttivo e di segreteria. Tredici le settimane di apertura, 4 i camp specifici e 10 le attività extra. Questi dati sono una prova di quanta forza-lavoro richieda la presenza di così tanti iscritti, ma anche quanto sia stata varia l’offerta dei Centri Estivi Jump.

 

È stato un successo basato sulla competenza, sull’empatia, sulla capacità di ascoltare dei nostri professionisti.  Ma in questo caso si tratta soprattutto della ‘vittoria’ di un sistema. Di un metodo. Grazie ai Centri Estivi Jump i bimbi possono rilassarsi dopo la fine della scuola, e al tempo stesso socializzare con i coetanei, accrescere la loro autostima, fare esperienze di vita e di crescita fondamentali, quindi migliorare la propria intelligenza emotiva ed essere più felici. Il Jump è una ‘agenzia educativa’, ed il pilastro è lo sport, un toccasana per il loro sviluppo psicofisico. 

“Siamo certi che non ci sia niente di meglio dello sport, organizzato in un contesto sano, che prepari alla vita i nostri figli, in maniera graduale e divertente. -dichiara il Presidente Petrini Francesca- In altre parole, educhiamo attraverso il gioco e il movimento, la fatica, l’impegno e le regole, ingredienti fondamentali per favorire lo sviluppo dei diversi talenti.”

 

Secondo lo psicoterapeuta Sammy Marcantognini, è importante fare in modo che i bambini intraprendano esperienze al di fuori dell’ambiente famigliare protetto, e venga data loro la possibilità di provare e riprovare tra coetanei senza l’intromissione di un adulto, per ottenere un vero apprendimento e diventare quindi più responsabili. Ed è stato proprio il Dott. Marcantognini a ideare il metodo educativo Jump, basato su attività sportive in forma di gioco in cui i due punti cardine sono il problem solving e il ‘learn by doing’, quell’’imparare facendo’, che è da sempre il mantra dei Jump. 

 

Nei Centri estivi Jump si impara anche a gestire gli eventuali litigi, dando ai bambini la possibilità di trovare da soli una soluzione che vada bene per entrambe le parti in causa. Emozioni come rabbia o tristezza, nel metodo jump, non vengono cancellate ma accolte, aiutando così il bambino ad avere più stima e sicurezza in sé stesso. Fondamentale è anche il rapporto con la natura. Gli iscritti giocano soprattutto all’aperto, svolgono molte attività outdoor, e la maglietta del bambino che si sporca a fine giornata è sinonimo di un’attività ben riuscita.

 

Ma il cuore del Jump resta il suo staff, composto da insegnanti laureati o laureandi in Scienze Motorie, Psicologia, Scienze dell’Educazione o Scienze della Formazione, formati e selezionati da ASI. La professionalità è fondamentale, così come il rapporto umano. È per questo che nei Centri Estivi Jump non si possono utilizzare dispositivi elettronici, con l’obiettivo che i piccoli possano vivere del tempo di qualità, favorendo i rapporti interpersonali.

 

Eccolo, dunque, il metodo Jump, quello di un successo garantito che si rinnova di anno in anno. E come anticipato, per il 2024 non tutto si è davvero concluso. La novità è che il metodo e l’approccio Jump continueranno con ‘I Sabati del Jump’ nella palestra della Scuola Nuti di Fano e nell’adiacente area esterna. I bambini dai 4 ai 13 anni potranno continuare a imparare giocando attraverso sport e attività, con lo stesso spirito (e con lo stesso metodo) di sempre.

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