FANO – Le parole del premier Conte durante la conferenza stampa di mercoledì lasciano intendere che il Governo e l’Istituto Superiore di Sanità stanno lavorando per elaborare le linee guida da seguire per permettere lo svolgimento dei Centri Estivi.
Centinaia di famiglie fanesi sono in trepida attesa così come lo sono gli operatori che, nel caso ad esempio del Csi Fano (comitato provinciale) sono in stretto contatto con le istituzioni per capire gli sviluppi e nel frattempo formano i futuri educatori.
La terza edizione del corso “Il Gioco è un Bene Educativo”, organizzato in collaborazione con Toc Aps, è partita come meglio non avrebbe potuto con ben 65 ragazzi “on line” contemporaneamente da tutta la provincia e non solo, per seguire le lezioni riservate non solo ai futuri operatori di Centri Estivi ma anche ad animatori, operatori sociali, insegnanti, genitori e chiunque voglia allargare le sue conoscenze sull’“arte del giocare” per metterle in pratica nel proprio ambito di lavoro o anche nella quotidianità.
“L’incertezza del periodo non ha fermato la nostra voglia di fare – spiega Francesco Tritto, uno dei responsabili – tant’è che addirittura 2 ragazze di Udine ci hanno contattato grazie alla rete Csi a livello nazionale che sta dimostrando interesse al corso, per partecipare. Questa cosa non può che renderci orgogliosi e speriamo quanto prima di poter accogliere nuovamente in sicurezza i nostri bambini”.
Metodologie di lavoro prese d’esempio dunque, grazie anche alle figure professionali che collaborano con il Csi e che permettono ai corsisti di acquisire competenze fondamentali quando si è a contatto con bambini nell’età evolutiva: “Potrebbe prospettarsi uno scenario del tutto inusuale – afferma Pietro Giorgi, coordinatore dei centri estivi Csi – per questo durante il corso che stiamo facendo, non solo portano la loro esperienza educatori già preparati ma anche medici dell’associazione Fanocuore per quanto riguarda il primo soccorso e psicologi con i quali affrontiamo le tematiche del post Covid. I ragazzi hanno perso l’abitudine alle relazioni sociali per cui servirà un approccio diverso dal solito e grazie a queste figure, che ringrazio, non saremmo impreparati al loro ritorno”.
Nell’ambiente Csi c’è un cauto ottimismo legato al tema della riapertura dei centri estivi tant’è che il comitato nazionale ha avviato il progetto “Safe Sport”, un percorso di ripartenza delle attività sportive che propone, tra le altre cose, giochi mantenendo le distanze e una piattaforma nel quale acquistare a prezzi calmierati tutti i prodotti necessari per pulizia e igienizzazione.
“Riceviamo ogni giorno decine di telefonate – afferma il presidente Marco Pagnetti – alle quali purtroppo non sappiamo cosa rispondere. Da mesi stiamo lavorando, insieme al comitato nazionale, per mettere appunto delle linee guida che facciano stare tranquille le famiglie che decidono di affidarci i loro bambini. Il tempo stringe, occorre che dal Governo ci arrivino quanto prima le direttive così da far partire la macchina e adeguare le strutture e gli spazi che abitualmente usiamo. Mi sento comunque di rassicurare le famiglie: la salute e la sicurezza dei bambini saranno sempre al primo posto per noi per cui nel momento in cui avremo il via libera per partire lo faremo rispettando distante, limitazioni e utilizzando tutti i dispositivi richiesti”.