Case popolari, Mirisola: “diamo priorità ai residenti”, ma arriva il Niet!

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Fano – Per l’ennesima volta l’amministrazione tenuta sotto scacco da Sinistra Unita va contro la propria città.
Ieri sera durante la seduta consiliare ho presentato una mozione con la quale impegnavo il sindaco a farsi promotore presso la regione Marche di una modifica del regolamento sulle case popolari.
Nello specifico si tratta di modificare l’articolo 18 della legge 36/2005 dando la possibilità di assegnare ulteriori punti a chi risiede o lavora in Città da almeno 48 mesi.
Cosa che è già stata fatta in altre regioni come Umbria, Lombardia, Piemonte, Toscana ecc.
Così si sarebbe data priorità ai cittadini Fanesi attribuendogli punti in più.
Tengo a specificare, nonostante per l’ennesima volta la consigliera Luzi mi abbia dato tra le righe del razzista, sventolando la graduatoria cercando di “tranquillizzarmi” sul fatto che “solo due sono gli stranieri presenti”, che la modifica assegna punti non solo agli italiani o ai Fanesi di nascita, ma a tutti quelli che si sono integrati negli anni nel tessuto sociale fanese.
La maggioranza ieri sera si è nascosta dietro un dito chiedendo di poter sospendere la mozione per integrarla con altri punti per migliorare quello che ormai è un regolamento vecchio e obsoleto.
Fin da subito si è capito che era solo un espediente per far ritirare la proposta visto che la mozione è in giacenza da più di un mese e se i consiglieri di sinistra avessero voluto veramente avuto apportare delle modifiche l’avrebbero potuto fare.
Infatti, alla mia richiesta di garantirmi in caso di sospensione che il senso della mozione, cioè valorizzare ed aiutare chi nella città si è integrato, non sarebbe stato cambiato come nemmeno la mia modifica che sarebbe solo stata implementata, la maggioranza non è stata d’accordo e ha deciso di bocciare la mozione, nonostante un attimo prima avessero detto di apprezzarla.
Non si capisce allora se sono stati eletti per fare gli interessi e aiutare i propri cittadini oppure se debbano sottostare ai diktat della Luzi e di Mascarin.

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