MARCHE – “Siamo vicini al giro di boa dei primi 100 giorni dalle elezioni, considerando la pausa estiva, ma per la Giunta Ceriscioli la legislatura deve ancora iniziare.
Più che in rodaggio, il motore del Presidente Ceriscioli e della sua Giunta è praticamente fermo ai box perché già imballato.
Per questo siamo preoccupati: finora abbiamo assistito ad annunci e a tanta propaganda, a nessun fatto concreto, a tanto approccio burocratico su problemi vitali per le Marche. L’inesperienza si sta materializzando in improvvisazione e rinvii in tutti i settori, anche dove sarebbero indispensabili scelte di governo immediate e veloci.” Questa è la valutazione di Mirco Carloni, Presidente del Gruppo Consiliare di Area Popolare, sulla fase di avvio della nuova legislatura regionale. Esempi concreti:
BILANCIO:
doveva essere fatto entro l’estate l’assestamento di bilancio per recuperare risorse per le imprese e le famiglie, invece non ce n’è traccia.
SOCIALE:
L’impegno del Presidente Ceriscioli a recuperare 30 milioni per il fondo sociale dei Comuni è rimasto uno slogan elettorale. Questo era il suo intendimento durante tutta la campagna elettorale financo il suo discorso di insediamento con impegno solenne davanti al consiglio regionale.
RIORGANIZZAZIONE:
La riorganizzazione della macchina regionale è ferma, anzi non è stata nemmeno avviata.
SANITA’:
Sulle liste d’attesa tanti annunci ma nessun provvedimento concreto per ridurle. I recenti e nuovi tagli nazionali alla sanità definiti nella conferenza Stato-Regioni (2,3 mld di euro potrebbe comportare per le Marche un taglio di 60 milioni di euro) richiedevano un focus immediato: il Presidente Ceriscioli come intende affrontarli per scongiurare ricadute pesanti sui servizi ai cittadini?
Siamo preoccupati, inoltre, perché in questo primo periodo è emerso chiaramente uno stile di governo “burocratico” della Giunta Ceriscioli, con una caduta di spinta, visione e autonomia progettuale.
FONDI EUROPEI:
I Fondi Europei sono in ritardo, infatti i bandi operativi dei POR regionali ancora in stand by. Per sostenere le imprese è necessario invece che vengano emanati quanto prima per favorire gli investimenti e l’occupazione.
INFRASTRUTTURE:
Le Marche non possono perdere l’Autorità Portuale e diventare satelliti-vassalli dell’Emilia-Romagna, soprattutto nella prospettiva della Macroregione.
Non si può tentennare ancora sull’Aeroporto delle Marche. Mentre altri Aeroporti vicini come quello di Rimini sono falliti, finora, grazie all’impegno straordinario della Regione, l’Aeroporto delle Marche non solo è riuscito a resistere ma addirittura ha attirato molteplici offerte di primari operatori internazionali di settore: è un asset strategico per lo sviluppo regionale e bisogna assolutamente completare il suo progetto di rilancio già impostato.
Non vorremmo che i potentissimi interessi dell’Emilia Romagna premano far fallire l’operazione di rilancio. Il 7 agosto è necessario chiudere positivamente l’operazione di privatizzazione per dare una prospettiva di rilancio dell’aeroporto delle marche senza tentennare come hanno fatto finora rischiando di fare fuggire gli investitori internazionali.
Sulla Fano-Grosseto le scelte di Ceriscioli rischiano di far tornare nel limbo quest’opera strategica per Pesaro e le Marche.
Il progetto che ha permesso di far ripartire la realizzazione dell’arteria è stato avallato e approvato dai Ministri e dal Ministero delle Infrastrutture; dal Presidente dell’Anas e dalla sua struttura; dai Presidenti delle Regioni Toscana, Umbria e Marche. Tale avallo è avvenuto in un lunghissimo percorso progettuale e con atti formali: per ultimo l’atto costitutivo della società Centralia di novembre scorso, sottoscritto in modo formale a novembre scorso da tutti i soggetti sopra indicati.
Caro Presidente Ceriscioli, non si può liquidare un progetto come questo con l’approccio da burocrate, stai provando a guidare un ente complesso come la Regione Marche: se di fronte ad obiettivi strategici alzi le mani al primo intoppo giuridico, senza sforzarti di superarlo in forme giuridiche corrette, i marchigiani hanno di che essere preoccupati.”
“Manca – conclude il consigliere regionale Mirco Carloni – una visione da legislatore che produce normativa per raggiungere gli obiettivi che interessano i marchigiani come si fa a rinunciare a “combattere” per realizzare un opera dopo che si è riusciti a portare la stessa alla ribalta nazionale uscendo dall’immobilismo”.
Mirco Carloni – Presidente Area Popolare