PESARO – Botanica partecipata, progetto di co-creazione attuato dal Gruppo di Ricerca di educazione Ambientale del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, con la partecipazione delle scuole del territorio e delle agenzie educative, ha portato a termine la sua missione: esplorare nuove prospettive
per una pedagogia con la Natura e nella Natura, temi forti che guidano Pesaro, Capitale italiana della Cultura 2024. Un viaggio condiviso per indagare la natura della cultura, nonché la dimensione di un nuovo rapporto tra l’umano e il resto del vivente per una coscienza ecologica, collettiva, diffusa, condivisa.
È la principale sfida dell’uomo contemporaneo per la quale il progetto di UniUrb ha coinvolto attivamente, per tutto l’anno, circa 15 scuole della provincia di Pesaro Urbino, per un totale di 80 attività tra seminari, laboratori ed escursioni per esplorare l’ecologia e in particolare la storia botanica del territorio.
Un progetto di educazione alla cittadinanza ecologica e sostenibile, che ha previsto la narrazione e l’esperienza sul campo, di storie di scienze naturali, d’arte, di estinzioni, di diversità e di migrazioni e ha prodotto una raccolta finale delle attività che riguardano le esperienze più significative.
A Teatro Sperimentale di Pesaro, venerdì 22 novembre, gli studenti sono stati chiamati a presentare i risultati di questa lunga e intensa attività, che li ha visti protagonisti. La giornata si è aperta con i saluti di Daniele Vimini Vicesindaco, assessore alla Cultura e Turismo, Marco Cangiotti, Prorettore alle Relazioni Pubbliche dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Michela Gaudenzi Coordinamento e Segreteria Progetti Scuola Pesaro Capitale della Cultura 2024. A condurre Riccardo Santolini, coordinatore del Centro Ricerche sulla Didattica e l’Ambiente (GRDA) – DISTUM.
Per Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Pesaro, ‘Botanica Partecipata’ è uno dei progetti di Pesaro 2024 che forse meglio esplicita la partecipazione attiva dei cittadini anche nella produzione di contenuti con un obiettivo duplice: da un lato mettere insieme la dimensione della natura in una esplorazione collettiva e dall’altro, attraverso la partecipazione, dimostrare come la componente scientifica può dare benefici alla cittadinanza. Un progetto con dimensioni larghe perché coinvolge le scuole della città e della provincia. Fra l’altro un progetto che ha potuto contare su un background importante come l’Istituto Cecchi, il Centro Ricerche Floristiche Marche Aldo J.B. Brilli-Cattarini e l’Università di Urbino protagonista in tanti assi di ricerca con il Comune. Le 80 proposte di Botanica Partecipata insieme hanno costituito un vero e proprio sistema con l’obiettivo non solo di dar vita a momenti unici ma di creare formule scientifiche e lavorative replicabili di qui in avanti.
“La missione specifica dell’università – ha dichiarato Marco Cangiotti, Prorettore alle Relazioni Pubbliche di UniUrb – è certamente quella di produrre conoscenza scientifica e di trasmetterla per formare i professionisti del futuro. Questo primo compito, tuttavia, non sarebbe completamente svolto se l’università non avesse anche cura di promuovere “consapevolezza”: di sè stessi, dell’ambiente e del territorio in cui si vive, del nesso che lega il percorso umano di ciascuno, ossia il vivere, l’abitare il lavorare, lo studiare, con precisi contesti ambientali e territoriali fatti di natura ma anche di storia e cultura. Con il progetto “botanica partecipata” l’università intende soprattutto lavorare, assieme alle scuole, per lo sviluppo e il consolidamento di questa consapevolezza da cui dipenderà la futura cittadinanza attiva delle giovani generazioni”.
“Dobbiamo contare sulle generazioni future e fornire loro gli strumenti fondamentali per poter gestire le risorse che il nostro pianeta ha messo a disposizione, ma che si stanno sempre più esaurendo – dichiara il professore Riccardo Santolini – Nessuno può più sottrarsi al cambiamento a favore di una sostenibilità concreta, non soltanto a parole. Lo stabilisce anche la nostra Costituzione, che in maniera avanguardistica e strutturale, ha recentemente introdotto nella parte dei principi fondamentali, esattamente all’articolo 9, la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali, anche nell’interesse delle future generazioni. Quindi, conoscere e tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, costituzionalmente protetti, sono obiettivi fondamentali per ogni buon cittadino. Con Botanica partecipata abbiamo fatto il possibile per trasmettere agli studenti, insieme al personale docente, questi importanti valori da conservare e valorizzare, per diventare cittadini consapevoli e responsabili”.
“Botanica partecipata – ha raccontato sul palco Michela Gaudenzi, del Coordinamento e Segreteria Progetti Scuola Pesaro Capitale della Cultura 2024 – è un progetto pluridimensionale che incarna il diritto alla naturalità come autenticità, genuinità, schiettezza, semplicità e spontaneità nell’approccio con l’ambiente che diventa il catalizzatore di esperienze in tutte le molteplici forme. E incarna il diritto alla natura insistendo sul tema dell’Outdoor Education, delle esperienze in natura, del linguaggio espressivo, poetico e sensoriale, di quello iconografico legato alle opere museali, alle passeggiate, alla metodologia e i principi teorici dell’eco-pedagogia, alle pratiche che mettono in relazione uomo-pianta come tra due esseri viventi, la semina, il trapianto, la germinazione, il riconoscimento e la valorizzazione di questo patrimonio verde che muta nel paesaggio che muta”.
Botanica partecipata ha previsto una parte seminariale e parallelamente laboratori, escursioni e prove sul campo e attività secondo il metodo della co-creazione mettendo insieme risorse e capacità per ottenere nuove forme di interazione e servizi, percorsi di Citizen Science alla scoperta della nostra flora locale e degli aspetti socio-ecologici peculiari del nostro territorio arrivando ad una “certificazione” delle attività svolte. Sono state realizzate, per esempio, le uscite a Carpegna per affrontare il tema dell’energia eolica e possibili scenari per il futuro, al Parco Sasso Simone e Simoncello per discutere del valore dell’acqua e del bosco strettamente connessi tra di loro ed indispensabili per la vita delle piante, degli animali e dell’uomo. Tra le attività più coinvolgenti le uscite botaniche ed i laboratori grazie alla collaborazione delle docenti Laura Giampieri e Anahj Bucchini (GRDA), per la co-progettazione degli erbari finalizzati all’analisi e all’evoluzione del mondo vegetale. A tale fine, gli studenti sono stati condotti ai parchi urbani di Pesaro: Miralfiore, Orti Giuli, Molaroni ed in aree protette come il Monte San Bartolo, per raccogliere informazioni e produrre un piccolo grande atlante della flora ad opera delle scuole. Importante, inoltre, l’attività svolta nei Musei civici di Pesaro per raccogliere dati sulla mappatura dei progetti scuola in natura tra esperienze e apprendimenti, ed esperienze mediate dall’arte. In corso d’opera è nata un’importante collaborazione con UNIMI Bicocca, sul tema dei grandi alberi che sono il cuore della diversità dei parchi e delle foreste. La ricerca ha previsto le uscite all’interno dei parchi pubblici, Miralfiore e Villa Caprile di Pesaro, alla cerreta e alla faggeta secolare di Pianacquadio a Sasso Simone e Simoncello. Occasioni preziose per parlare ai ragazzi dell’importanza della biodiversità svolta dai grandi alberi, che come grandi cuori possono alimentare all’interno dei boschi e foreste, ma anche all’interno dei parchi pubblici, a due passi da casa.
Sono intervenuti sul tema: Claudia Canedoli (UNIMI Bicocca), Davide Carengia (Vertical Verde), Riccardo Santolini (GRDA – DISTUM) Rosanna Riminucci Associazione naturalistica il Ghiro, CEA San Martino Urbania, Alessia Ghirardi AIGAE – Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (GRDA – DISTUM).
Le conclusioni della giornata sono state affidate a Giuseppe Barbiero direttore del Groupe de Recherche en Education à l’Environnement et à la Nature e del Laboratorio di Ecologia Affettiva (GREEN LEAF) all’Università della Valle d’Aosta, membro del GRDA (UNIURB).
Le scuole che hanno partecipato al progetto sono: di Pesaro, la Scuola Primaria “Odoardo Giansanti” ICS “G. Gaudiano, la Scuola Primaria “Carlo Collodi” ICS “G. Leopardi”, l’Istituto Comprensivo “G. Gaudiano”-Scuola Secondaria di 1° grado, Scuola secondaria di primo grado Istituto Comprensivo “Dante Alighieri”, il Liceo classico, linguistico e di Scienze Umane “Terenzio Mamiani”. Di Gabicce Mare l’Istituto Statale Comprensivo “G. Lanfranco”. Di Fano, l’Istituto di Istruzione Superiore “Polo Tre”. Di Urbino, l’Istituto d’Istruzione Superiore “Raffaello” Linguistico e Classico, il Liceo Artistico “Scuola del Libro”. La Scuola Primaria “Don Italo Mancini” di Schieti, l’ICS “Anna Frank” di Sassocorvaro-Auditore, l’Istituto Comprensivo Statale di Macerata Feltria, l’Ist. di Istruzione Superiore “G. Celli” Polo ‘G. Celli’ di Cagli-Piobbico e la scuola secondaria di primo grado di Sant’Angelo in Vado.