FANO – “Bene Comune condivide le critiche di Francesco Tonucci sulla gestione di “Fano la città dei bambini e delle bambine” da parte della giunta Serfilippi. Ma purtroppo queste critiche vanno rivolte anche alle giunte Aguzzi e Seri che hanno di fatto emarginato un progetto per il quale la città di Fano è conosciuta in diversi paesi europei e dell’America Latina”.
“Bene Comune ha sempre messo al centro dei suoi programmi l’ottica del progetto che vide protagonisti, all’inizio degli anni ’90, Alfredo Pacassoni e Francesco Tonucci. L’ottica che metteva al centro della visione di città il bambino come soggetto fragile, per una città che se è a misura di bambino è ospitale e accogliente per tutti”.
“Bene Comune organizzò nel 2016 un bellissimo convegno che cercò di riportare al centro quel progetto, purtroppo rimasto inascoltato. Le giunte che si sono succedute hanno preferito pensare la città per i soggetti forti: l’automobilista piuttosto che il pedone, il ciclista, il disabile, l’anziano, i grossi interventi sul territorio (abbattimento dell’anfiteatro Rastatt, asfaltatura del percorso naturalistico dell’Arzilla, interquartieri/circonvallazione) piuttosto che la valorizzazione del patrimonio ambientale e naturalistico creando spazi di socializzazione nei quartieri e di gioco libero per i bambini”.
“La cartina di tornasole di questo abbandono della centralità del pensiero del progetto Fano la città dei bambini e delle bambine è stata la conduzione dei PRG (Piani Regolatori Generali) Aguzzi e Seri dove la visione dei bambini, del Terzo Settore, dei comitati di quartiere è stata sistematicamente ignorata a vantaggio dei poteri economici e imprenditoriali forti della città”.
“La città dei bambini è stata pensata qui a Fano, brevemente sperimentata ma pomposamente e falsamente celebrata, mai tenuta seriamente in considerazione come criterio di scelta delle problematiche urbane”.
“Chi venisse oggi a Fano, a vedere coi propri occhi quanto sia stato effettivamente realizzato di quel bellissimo progetto, tornerebbe a casa deluso, non vedendo quasi nulla di ciò che gli era stato raccontato”.
“Chiediamo a tutte le forze politiche un atto di coraggio per rimettere al centro del modo di vedere la città quel progetto che ancora molte municipalità, anche fuori d’Italia, considerano esemplare”.