Questo comunicato nasce dall’impressione che l’Assessore Cecchetelli abbia preso come provocazione la nostra richiesta dello stabile (casa del custode dell’ex cuola di Volo), ripeto, assolutamente non vincolante nel nostro progetto di riqualificazione del San Lazzaro.
Tanto per chiarire che, secondo noi, è sbagliato ed ingiusto assimilare il regolamento sulla cura dei beni urbani, alla volontà, da parte dell’Amministrazione, di “sanare” la situazione del Grizzly visto che sono due cose ben distinte!
Seguendo il consiglio comunale in streaming nel sito del Comune (ottimo servizio che tutte le amministrazioni dovrebbero imitare!) nella seduta ove si è discussa e votata la delibera che approvava il Regolamento, noi che da almeno 10 anni attendiamo dal “governo” una legge che regolamenti in qualche maniera quella concezione che avemmo nel 2005 di “baratto” e che abbiamo praticato, ove possibile, sempre in maniera imperfetta ed ufficiosa con stratagemmi e scappatoie varie (si pensi alla Rocca che il Comune di Fano ci ha concesso per tre anni in cambio della pulizia del pincio e delle mura romane) siamo rimasti un po’ male ad ascoltare certe “piccinerie” da parte dell’opposizione che contestava la buona fede di questo importante regolamento, nato da una legge nazionale quale lo “Sblocca Italia” (che tra mille nefandezze, come da tradizione, ha però inglobato l’importante art. 24) e lo riconduceva ad un ingenuo stratagemma per regolarizzare la situazione dell’occupazione abusiva del CSA “Grizzly”!
Avendo incontrato l’Assessore Cecchetelli e la Dottoressa Renzi per mettere a punto la nostra proposta, di fatto apripista e quindi sperimentale di questo Patto di Collaborazione, abbiamo recepito la passione con cui si sono dedicate alla stesura di questo regolamento, abbiamo pensato che quella dell’ex scuola di volo avrebbe potuto essere un’ottima occasione per smentire certi dubbi maliziosi!
Abbiamo saputo però, dalle ultime dichiarazioni da parte dell’Amministrazione, che l’edificio non è disponibile e che, momentaneamente viene concesso alle associazioni che già lo hanno occupato.
Attendiamo quindi il locale che vorrà procurarci il Comune per le nostre attività artistico-culturali ribadendo però la nostra disponibilità ad eseguire i lavori di riqualificazione del quartiere San Lazzaro, anche senza niente in cambio!
Tutto qui dunque, nessun intento provocatorio.
Già il nome stesso “REGRESSO” suscita disapprovazione oggi, in una civiltà fondata sul progresso, sulla crescita infinita e sul consumo… stiamo quindi bene così!
Franco Cenerelli
Vice Presidente Associazione Regresso Arti
Home Seconda Pagina Associazione Regresso Arti: ” sbagliato ed ingiusto assimilare il regolamento sulla cura...