Arzilla: il ponticello crolla di nuovo, durante una festa in spiaggia. Giovani bloccati (Foto e Video)

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FANO – Il ponticello provvisorio costruito con la ghiaia e l’ausilio di una pedana in legno è crollato per la seconda volta nel giro di pochi giorni a causa della forza del torrente Arzilla, ingrossato dalle recenti piogge. Ma a differenza di qualche giorno fa, questa volta a assistere allo sgretolamento del passaggio bio, c’erano tante persone, molti giovani, che stavano trascorrendo una serata insieme agli amici nei locali dislocati lungo l’arenile. Il cedimento è avvenuto poco prima delle due della notte tra sabato e domenica. A chiamare i Vigili del Fuoco sono stati i gestori dei bar, a quell’ora ancora pieni di gente. Il passaggio è stato chiuso con le transenne dagli uomini della Protezione Civile di Fano e della Polizia Locale. La spiaggia dell’Arzilla è rimasta così “isolata”, visto che l’unica via di fuga e di passaggio in caso di emergenza era completamente allagata (lato Tano, sotto un altro ponte). Per riuscire a tornare a casa possibilmente asciutti e senza fango sotto i piedi, molti avventori hanno utilizzato dei bancali in legno per guadare la grande pozza di acqua e fango che si era formata sotto l’arcata del ponte. Una situazione precaria, oltre che provvisoria che stride pensando alle misure stringenti e regole di sicurezza che ormai hanno raggiunto livelli altissimi al limite della paranoia. Il nuovo ponte, a carico della regione Marche, verrà costruito a breve, mentre soltanto alcuni giorni fa, una ruspa aveva completamente demolito quello vecchio ormai pericolante. Ora manca solo l’arrivo della bella stagione, che però tarda incredibilmente a arrivare.
FOTO E VIDEO REPORTER DI STRADA FANO TV (VIETATO L’UTILIZZO)


 

1 COMMENT

  1. Io non credo sia corretto prendersela col sindaco, in fin dei conti l’opera (!) non l’ha progettata lui, ma qualcuno che sulla carta è qualificato. E visti i risultati, questo qualcuno, andrebbe demansionato, e richiestigli i danni perché sono stati spesi soldi pubblici. Con l’aggravante della recidiva, dato che la stessa storia è due volte che accade.

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