FANO – L’area artigianale di Bellocchi (compresa nel quadrilatero via Papiria; via Einaudi; via Turati e via Ugo La Malfa), si estende per un totale di 2,5 km quadrati e rappresenta una delle più estese della provincia di Pesaro e Urbino e delle Marche.
Su questa porzione di territorio, votata alla produzione e alla fornitura di servizi, CNA ha condotto uno studio che ha evidenziato l’importanza strategica di un’area che rappresenta uno straordinario volano per l’economia di tutta la provincia.
Secondo l’analisi della CNA di Fano, l’area di Bellocchi conta una rete viaria interna che si sviluppa su una estensione di circa 23 chilometri. In queste vie sono presenti 130 aziende di cui 70 nel settore industriale e artigianale (prevalentemente nei settori della metalmeccanica, legno-arredamento, nautica e artigianato di servizio); le restanti attività si suddividono tra: società di servizi e consulenza alle imprese; commercio; servizi alle cose e alle persone e centri di ingegneria e progettazione.
In quest’area lavorano complessivamente 6.520 persone; dipendenti nella maggior parte dei casi con contratti a tempo indeterminato. Su quest’area, inoltre, sono presenti centri commerciali e grandi canali della distribuzione che vedono una presenza giornaliera media di circa 12mila persone.
Nell’area artigianale di Bellocchi il transito medio di Tir è di circa 250 mezzi al giorno, ai cui si aggiungono quelli presenti nell’autoparco dove sono in sosta mediamente 110 mezzi.
Sommando il numero di presenze media giornaliere negli esercizi commerciali, e quello dei dipendenti delle aziende, si arriva ad movimento in entrata e uscita dall’area di circa 20mila persone al giorno per una media mensile di 600mila persone. Ogni giorno entrano ed escono dall’area di Bellocchi oltre 15mila veicoli.
Facile intuire dai numeri testé riportati l’importanza di quest’area da un punto di vista economico e sociale. Per di più la zona artigianale di Bellocchi ospita l’eccellenza in vari settori produttivi: da quello della metalmeccanica; alla nautica fino alla progettazione.
In particolare in quest’ultimo si segnala la presenza di importanti aziende di progettazione (Saipem; Bonatti; Enereco; Techfem; Auriga Consulting; Gruppo Rina Consulting, etc.), che costituiscono di fatto già oggi un vero e proprio polo tecnologico.
LE PROPOSTE DELLA CNA
Su un’area strategica di così rilevante importanza per l’economia del territorio, la CNA di Fano propone di elaborare un Piano Particolareggiato che ne preveda il futuro assetto urbano in modo tale che si possano creare le infrastrutture necessarie e razionalizzare tutta l’area. Come?
Attraverso la costituzione di un Consorzio o rete tra imprese che veda protagonista l’Amministrazione comunale (direttamente o attraverso le partecipate), che sia in grado di predisporre interventi e investimenti per: il miglioramento della rete infrastrutturale riferito in particolare alle strade di collegamento; il potenziamento della banda larga; la riqualificazione urbana; il miglioramento dell’illuminazione pubblica e degli spazi verdi.
Per CNA occorre prevedere inoltre un collegamento diretto tra l’area produttiva di Fano e quella di Pesaro, infrastruttura realizzabile attraverso lo sfruttamento della vecchia galleria dismessa dell’A14 di Novilara e quindi con un tracciato che si collochi parallelamente all’autostrada.
Vista l’elevata presenza di lavoratori nelle aziende e di utenza nei centri commerciali, si dovrà provvedere anche alla realizzazione di piste ciclabili e pedonali, ora totalmente assenti (su questo potrebbe essere utile uno studio di fattibilità utilizzando ad esempio gli argini di Canale Albani). Inoltre per favorire la circolazione di mezzi a servizio delle attività produttive va ripensata la viabilità interna in modo da rendere più scorrevole e meno impattante il movimento dei mezzi pesanti. In questa area sarebbe inoltre utile prevedere una struttura destinata ai servizi, in particolare quelli sociali.
CNA di Fano propone inoltre di istituire un fondo comunale per intervenire in quest’area attraverso un accantonamento di parte degli importi ottenuti dal pagamento delle imposte destinate all’Amministrazione comunale (Imu; Tari; etc.) da parte delle aziende che insistono nell’area artigianale. Questo servirebbe a finanziare il Piano particolareggiato e a garantire qualche intervento di riqualificazione. Ma per un’opera più complessa occorreranno forti investimenti.
Ed è proprio per questo che la costituzione del Consorzio o della Rete tra imprese per l’area artigianale di Bellocchi potrebbe diventare soggetto e strumento in gradi di poter partecipare a Bandi regionali, nazionali ed europei tesi al miglioramento infrastrutturale e dei servizi in un quadro di sostenibilità ed ecocompatibilità.
Tenendo conto che in quest’area operano importanti aziende (anche internazionali), che si interfacciano con quelle locali, occorre dare dignità e decoro a tutta la zona. Non dobbiamo pensare a recuperare solo il centro storico o la zona mare e trascurare arre come questa di vitale importanza.
Su questi temi CNA è pronta a confrontarsi con il Comune di Fano, con le imprese e le attività presenti nella zona al fine di redarre un ulteriore documento che possa costituire la base sulla quale costruire futuri ragionamenti e progetti per uno sviluppo armonico e sostenibile dell’area di Bellocchi.