FANO – “E’ stato molto interessante in questi giorno ascoltare i “numeri” del carnevale, porsi il quesito “burqa si” o “burqa no” ed assecondare i volenterosi Scout modello mastro-lindo …. tuttavia, sarebbe altrettanto interessante ricevere risposta su domande già poste da tempo ma su cui, stranamente, tutto tace…. sorge il sospetto, ( solo per i più maligni ovviamente), che su certi argomenti qualcuno voglia glissare e nascondere qualche verità. Per tanto, ritengo doveroso, se non altro per rispetto di tutti quei cittadini che hanno piacere di fare chiarezza sull’argomento, di riproporre i quesiti, pregando la Vostra rispettabile Redazione, se possibile, di intercettare i diretti interlocutori per riceverne risposta:
Assessore Marina Bargnesi: visto che si erano mostrati ben disposti (così qualcuno sosteneva), può dirci, ad oggi, quali mansioni stanno svolgendo i profughi e quali Associazioni hanno regolarmente fornito loro questa opportunità?
Assessore alla legalità Samuele Mascarin: può confermarci, attraverso la Prefettura, se sia stato ufficialmente e formalmente riconosciuto lo “stato di profughi” agli ospiti del Plaza di Fano”.
Restiamo in attesa …..grazie.
Prima l’Italia
Simone Antognozzi
“I profughi del Plaza di Fano cosa fanno? (1° puntata del 16 febbraio 2015)
Si era svolto il 26 gennaio scorso l’incontro in Comune (Sala Concordia) per definire il progetto di integrazione e iniziare a pianificare le procedure burocratiche che avrebbero dovuto regolare, attraverso le Associazioni, l’impegno dei profughi a svolgere mansioni socialmente utili; ma, dopo il consueto bla..bla..bla… degli allora relatori: Assessore Marina Bargnesi, Consigliere Comunale di Sinistra Unita Carla Luzi, vari rappresentanti delle Associazioni fanesi e la coordinatrice dell’Ambito Sonia Battistini, le uniche certezze emerse, a distanza di oltre venti giorni, pare siano gli interventi delle Forze dell’Ordine per sedare qualche escandescenza dovuta all’abuso di alcol.
Dico pare e dico uniche , poiché ancora nessuno ci ha comunicato se e dove sono occupati i profughi; a tal proposito, ritengo opportuno e legittimo, per maggior informazione e chiarezza verso la cittadinanza, chiedere alla coordinatrice di Ambito o all’Assessore di riferimento, quali mansioni stanno svolgendo oggi i profughi e quali Associazioni hanno regolarmente fornito loro questa opportunità, inoltre, sarebbe ancor più importante la conferma per conto del Sig. Prefetto della avvenuta formalizzazione di tutte le pratiche di riconoscimento ufficiale dello “stato di profughi” agli ospiti del Plaza di Fano, poiché, in caso contrario, risulterebbero semplici clandestini che andrebbero immediatamente rimpatriati. Si ringrazia per l’attenzione ricordando che i cittadini di Fano restano in attesa di risposte”.
Simone Antognozzi