FANO – Oggi è il giorno del dolore. Il giorno in cui familiari, colleghi di lavoro e amici hanno dato l’ultimo saluto a Pierluigi Ricci, conosciuto come “Bigio”, nella chiesa della Gran Madre di Dio a San Lazzaro di Fano. Ad accogliere il feretro decine di uomini e donne in divisa da lavoro, quella maglietta rossa con la scritta “salvataggio” che ogni giorno si nota a colpo d’occhio nelle nostre spiagge. Bigio è morto proprio mentre indossava quella maglietta, in una giornata di lavoro come tante altre, con l’unica differenza che quel maledetto giorno c’era vento, il mare era agitato e sulla spiaggia a Torrette di Fano sventolava la bandiera rossa. Nonostante questo in acqua c’era tanta gente, compresa una famiglia di tre persone, padre e due ragazzi di 13 e 14 anni, fratello e sorella di Milano in villeggiatura nel Camping di fronte alla spiaggia. Erano in acqua tra le due scogliere, a circa una trentina di metri dalla riva in un punto dove si formano risacche, correnti subdole e insidiose. A sfidare le onde, ma non onde normali. Si tratta di quell’onda lunga che se non la riconosci, ti spinge vigliaccamente al largo senza che tu te ne accorga, lasciandoti poche possibilità di tornare a riva. Ma difficilmente quei due ragazzini potevano sapere tutte queste cose sul mare. Così alla fine ci si sono trovati in mezzo, hanno iniziato ad annaspare, avere paura, a gridare e a chiedere aiuto. Bigio ha visto tutto, non ci ha pensato un attimo ed è corso in loro aiuto. Uno sforzo enorme, che il cuore generoso di quel 57enne seppur abituato a vivere il mare, non è riuscito a sopportare. Si è accasciato in acqua, dolcemente, tra quelle onde che l’hanno coccolato fino all’arrivo di un angelo che il destino, o il Cielo per chi crede, ha voluto fosse un pompiere fuori servizio. Un altro che di salvataggi di vite umane ne sa qualcosa. Purtroppo però Bigio aveva deciso che poteva bastare così. La sua vita è stata vissuta in piena libertà, con soddisfazione, tra la ristorazione e il commercio, tra il mare e i viaggi in giro per il mondo. Ora lo piangono la sorella, il figlio, la compagna e i tantissimi fanesi e non che l’hanno conosciuto. Anche la città ha voluto rendere omaggio al bagnino eroe con il lutto cittadino. Il sindaco Seri chiederà al Prefetto di Pesaro di inoltrare la pratica per la concessione di una medaglia d’oro al valore civile. Dopo il rito funebre il suo corpo verrà cremato.