Addio a don Gabriele Belacchi, storico parroco della Gran Madre di Dio – VIDEO

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FANO – Fano dice addio a uno dei sacerdoti più amati della città. E’ morto all’età di 92 anni don Gabriele Belacchi (nella foto), storico parroco della Chiesa Gran Madre di Dio nel quartiere San Lazzaro. L’anziano sacerdote è tornato alla Casa del Padre poco dopo la mezzanotte di oggi all’ospedale, dove era ricoverato da qualche giorno per una emorragia interna. Era in coma e da allora non si era più ripreso. Don Grabiele a giugno avrebbe festeggiato i 70 anni di sacerdozio. Stimato da tutti, molto apprezzate le suo brevi ma profonde omelie domenicali, lascia un grande vuoto in tantissime persone che lo hanno conosciuto, anche tra i non credenti.  Uomo sportivo, amava la montagna (le Dolomiti erano la sua seconda casa) e le alte vette. Famoso per essere un’audace alpinista, praticava le rampicate come un vero professionista. Spesso lo si vedeva girare per la città in sella alla sua bicicletta, raramente in automobile. Magro e alto di statura don Gabriele era l’immagine della salute, del mangiare bene e del vivere sano. Durante la sua lunga attività di parroco a San Lazzaro ha accompagnato centinaia di giovani dall’età adolescenziale a quella adulta.

Nel 1955 quando era ancora giovane parroco, fondo l’Unione Sportiva Adriatica realizzando un campo da calcio in un’area incolta dietro la parrocchia. Due decenni più tardi toccò alla pallavolo che insieme ad alcuni amici  face particare a tantissimi giovani del quartiere realizzando ottimi risultati. Amante dei viaggi e del medio Oriente, l’ultimo pellegrinaggio, prima di ammalarsi, lo fece in Iran a Shiraz e ad Isfaha, in compagnia di un gruppo nel quale c’era anche il professor Peris Persi, suo amico. Era nato a San Costanzo il giorno di Santa Cecilia (Patrona dei musicisti), il 22 Novembre 1927, anche se lui non sapeva cantare, raccontano gli amici che gli sono stati accanto fino all’ultimo. Da quando aveva lasciato l’incarico di amministratore parrocchiale per raggiunti limiti di età 12 anni fa, era divetato Cappellano presso le Carmelitane Scalze di ”Santa Teresa”. In poche parole questo è stato il “donga“, così veniva chiamato dai suoi atleti e dai ragazzi: un uomo che ha saputo gestire una comunità in fortissima espanzione (San Lazzaro era formato da poche case negli anni 50, ora è una città nella città), sia come uomo che come pastore. Ci mancherà don Grabiele, mancherà a molti, perchè quel genere di prete che piace così tanto alla gente è sempre più difficile da trovare. La salma sarà esposta nell’obitorio dell’Ospedale Santa Croce a partire da oggi pomeriggio, mentre lunedì mattina dalle ore 9.00 sarà a disposizione dei fedeli nella chiesa Gran Madre di Dio, dove alle 15 di lunedì 13 gennaio, il vescovo Armando celebrerà il rito funebre.

Nella trigesima, l’11 febbraio, alle ore 18, durante la celebrazione in parrocchia verrà ricordato don Gabriele. A seguire, alle ore 18.30, verranno proiettati filmati realizzati dal sacerdote stesso sulla sua vita, sulla parrocchia, sulla realizzazione delle vetrate della chiesa.  Don Gabriele, nel 2014, aveva scritto anche il libroNon solo ricordi ma semi di vita“, dedicato a tutti coloro, come scriveva il sacerdote, e sono tanti che hanno messo dei semi preziosi nel mio cuore. “Il testo di una canzone recita: “Il Signore ha messo un seme nel terreno dei mio giardino – scriveva nelle prime pagine del suo libro – Veramente nel mio giardino ne ha messi tanti, addirittura una infinità: le parole illuminanti del suo Vangelo, gli impulsi penetranti della grazia, la prorompente e rassicurante vitalità della fede, l’affascinante dinamica della formazione, sempre in continua e interrotta crescita e tanti e tanti altri semi”.

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