FANO – Una giornata che ha riacceso la speranza, una storia di una ricerca oncologica iniziata con amore. Si tratta dell’incontro dal titolo “Siamo stati utili. Risultati e prospettive di una scienza che va avanti”, svoltosi domenica scorsa presso l’Aula Magna della sede distaccata dell’Università di Fano in cui protagonisti sono stati la scienza e il cuore.
Una ricerca e una ragione di vita fortemente voluta e sostenuta grazie ai fondi raccolti con le iniziative realizzate dalla Onlus fanese “Fondazione Francesca Pirozzi” intitolata alla ragazza scomparsa nel 2016 a soli 24 anni per un linfoma. Un appuntamento molto partecipato a cui hanno aderito, oltre agli amministratori locali, i massimi esperti dell’Istat e dell’Istituto Superiore di sanità. Dopo la sperimentazione in vitro condotta dal Dipartimento di Scienze Biomolecolari dell’Università di Urbino per cercare di combattere il male del secolo, i tanto attesi risultati, frutto di complessi studi e ricerche capaci di riprogrammare le cellule tumorali. Una tavola rotonda e un appuntamento ricco di emozioni condotto dal volto noto della TV, nonché giornalista, medico e divulgatrice scientifica, Livia Azzariti in cui sono stati analizzati i numeri legati all’incidenza delle malattie tumorali e sui possibili sviluppi a medio periodo della ricerca in ambito oncologico. “Una diminuzione di mortalità per malattie tumorali ben più accentuata in Italia rispetto alla media europea negli ultimi dieci anni”, ha rimarcato la responsabile Istat del Servizio Salute Sanità e Assistenza Roberta Crialesi. Il pomeriggio si è concluso poi con una speranza: quella di riuscire a combattere ogni giorno di più questo male.
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Cristiana Guerra