CANTIANO – Dal secolo di San Francesco, la Turba è una sacra rappresentazione che, ogni anno, rievoca nelle forme del teatro popolare-religioso la passione, morte e resurrezione di Cristo.
Il conto alla rovescia è terminato: l’appuntamento è per venerdì 18 aprile.
La storica rappresentazione è stata presentata nella sede di Confcommercio Marche Nord. Cantiano ormai da anni infatti fa parte dell’Itinerario della Bellezza, il progetto di promozione e valorizzazione turistica ideato e curato dall’associazione.
“La Turba è un evento – ha esordito il direttore Agnese Trufelli – che sa trasmettere emozioni straordinarie, capace di coinvolgere una comunità intera. Un grande ringraziamento va a chi ogni anno con impegno e passione ne cura ogni aspetto rendendola unica”.
Ha proseguito il responsabile dell’Itinerario della Bellezza Amerigo Varotti: “E’ un piacere ospitare la presentazione di questa manifestazione, tra le più importanti del venerdì santo. Cantiano con le sue bellezze, eccellenze, tra cui proprio La Turba, è da anni protagonista del nostro Itinerario della Bellezza”.
Il sindaco Alessandro Piccini ha evidenziato l’importanza che riveste La Turba per il paese: “E’ il nostro massimo evento identitario, culturale, storico. Unisce una comunità che ne va orgogliosa. Dopo sei mesi dall’alluvione si tenne La Turba per dare un segnale forte, di vitalità. Questo fa capire quanto per i cantianesi sia importante questa manifestazione”.
“E’ la nostra manifestazione culturale di maggior spicco – ha continuato il vicesindaco Natalia Grilli –. Ci sono tanti eventi il venerdì santo, ma la differenza tra La Turba e le altre la fa il nostro paese, palcoscenico naturale ideale per questa rappresentazione”.
E’ entrato nel dettaglio il presidente dell’associazione culturale La Turba Maurizio Tanfulli: “Tradizione, fede, spettacolo ma anche promozione del territorio: La Turba è tutto questo e tanto altro. Una macchina complessa, ma siamo pronti. Quest’anno ricorre anche il 100esimo anniversario del primo scatto fotografico della Passione cantianese. Per l’occasione è stato ideato un allestimento davanti alla chiesa Collegiata di San Giovanni Battista”.
La Turba di Cantiano, è oggi tra le più importanti e conosciute Sacre Rappresentazioni del Venerdì Santo realizzate in Italia. Il centro storico del paese si trasforma per una sera in un’enorme scena all’aperto, realizzando così, caso particolarissimo già rilevato dall’Istituto di Teatro dell’Università di Firenze, una forma di rappresentazione in cui recitanti (duecentocinquanta personaggi nei costumi dell’epoca) e spettatori sono portati a muoversi insieme percorrendo le vie del paese per recarsi nei luoghi dove grandiose scenografie completano e fanno da cornice alla rappresentazione.
Uno dei motivi e allo stesso tempo punto di forza della manifestazione è la presenza di grandiose scenografie in legno, pensate e costruite da artigiani del luogo.
Per alcuni giorni il paese di Cantiano si trasforma. Nei pressi dei giardini pubblici viene allestito il Cenacolo luogo deputato all’istituzione dell’Eucaristia, ma anche del tradimento e della cattura del Cristo. Nell’ampia Piazza Luceoli vengono innalzate le strutture che rappresentano il Tempio dei Sacerdoti, il Pretorio romano e la Reggia di Erode; essi sono il palcoscenico sul quale centinaia di persone fanno la loro comparsa e interpretano con devozione e popolare le scene del processo e della condanna. L’ultima scena, la salita al Golgota, sfrutta al meglio la morfologia del territorio, in questo caso la collina sopra il paese con i ruderi della rocca medievale; qui avviene l’epilogo scandito da una processione di figuranti illuminata da centinaia di torce che rischiarano il buio della notte. L’annuncio della risurrezione e l’omaggio al Gesù morto da parte dei personaggi e dei fedeli che ad essi si sono aggiunti, all’interno della chiesa Collegiata, concludono la serata.
Il programma ed. 2025
05:00 Centro storico risveglio al suono delle “battistrangole”
05:30 Chiesa Collegiata inizio della “Visita delle Sette Chiese”
15:30 Cappella laterale Chiesa
Collegiata S.G. Battista Azione liturgica della Passione del Signore
16:30 Cappella laterale Chiesa Suono dei “33 rintocchi” Processione del Cristo Morto e
Collegiata S.G. Battista della Madonna Addolorata
20:00 Centro storico l’attesa con laudi e canti tradizionali
20:45 Piazza Luceoli cospirazione e tradimento di Giuda
21:00 Parco della Rimembranza Ultima Cena Piazza Luceoli
21:45 Piazza Luceoli processo e condanna
22:30 Da Piazza Luceoli ascesa al Calvario
23:00 Colle S. Ubaldo la Resurrezione
23:30 Dal Calvario Sfilata finale
La Visita alle Sette Chiese – Venerdì Santo – ore 5,00
Ecco come inizia veramente il Venerdì Santo a Cantiano
Cantiano, centro storico, ore 5,00 del mattino. E’ ancora notte quando un gruppo di ragazzi insonnoliti percorre le vie del paese con l’intento, sempre riuscito, di dare la sveglia a quanti sono intenzionati a partecipare alla Visita alle Sette Chiese (detta anche Giro delle sette Chiese) e indirettamente un po’ a tutti.
Allo scopo viene utilizzato uno strumento conosciuto in gergo col nome di battistrangola. Una tavola di duro legno sulla quale è inserita, da ciascun lato, una maniglia in ferro che, libera di ruotare, colpisce piastre di ferro producendo un gran fracasso. Così inizia a Cantiano la lunga giornata del Venerdì santo.
Una sveglia insolita questa, che segue un sonno nervoso e preoccupato. Ce n’è per tutti: dal parroco a cui attende una giornata faticosa tra funzioni e processioni, all’Amministrazione pubblica perché vuoi o non vuoi Cantiano si riempirà come al solito di tanta gente per assistere alla “Turba”, dalla casalinga intenta a preparare le prelibatezze del periodo (cresce, ciambelle, pasta e ceci, ecc.) a tutti i “turbanti” che di preoccupazioni e pensieri ne hanno da vendere.
Ancor’oggi il tragitto è rimasto immutato così come a noi pervenuto, trovando negli ultimi decenni nuovo e rinvigorito interesse. Una tradizione viva ed autentica, in grado di coinvolgere, in uno dei momenti più sentiti del Venerdì santo, sempre più ragazzi giovani. (Testo di Maurizio Tanfulli, Presidente dell’Associazione culturale Turba)
Per i visitatori che avranno scelto di fermarsi a Cantiano già dal Giovedì santo, il “giro delle 7 Chiese” sarà preghiera collettiva e momento di introspezione oppure un momento unico di esperienza condivisa con la comunità locale.
La TURBA è anche laboratorio didattico
Continuano, da più di un decennio, i laboratori didattici in collaborazione con le scuole di Cantiano. La Turba è “memoria evangelica, memoria storica, memoria sociale”, per questo l’Associazione Turba propone da anni il recupero di questo patrimonio immateriale alle giovani generazioni, coinvolgendoli in varie iniziative e cercando di sviluppare una fondamentale rete di rapporti intergenerazionali attraverso il coinvolgimento degli adulti custodi primi di questa memoria. Il tutto si estrinseca in un vero e proprio “Progetto Sociale” di riappropriazione, conservazione e valorizzazione della propria identità culturale.
Museo della Turba presso il Polo museale S. Agostino
Un percorso di lavoro, una progettualità che fa rima con orgoglio, storia, fede e tradizione: in altre parole, lo spirito di una comunità.
Lo spazio espositivo, che raccoglie oggetti, documenti visivi e sonori, non è stato pensato per i cantianesi, ma per consentire a coloro che sono in visita a Cantiano, di entrare in contatto e fare conoscenza con una manifestazione coinvolgente e dal forte carattere emozionale.
Candidatura UNESCO
2018: avviata la proposta di candidatura al Riconoscimento del Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. La Turba aderisce al progetto di candidatura UNESCO “La Rete delle Passioni di Cristo”. Per la manifestazione è in corso ufficialmente la proposta di candidatura al Riconoscimento del Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO.
Abstract
La TURBA, il racconto di una Passione
Dal secolo di San Francesco, la Turba è una sacra rappresentazione che, ogni anno, rievoca nelle forme del teatro popolare-religioso la passione, morte e resurrezione di Cristo. Trae origine dai movimenti popolari di riforma religiosa che, partendo dall’Umbria, si diffusero intorno alla metà del sec. XIII nell’Italia centro-settentrionale. A Cantiano nacque la compagnia dei Battuti diventata, intorno alla metà del XV secolo e per volontà di San Bernardino da Siena, la Compagnia del Buon Gesù. Quella che nacque come una processione di flagellanti, si arricchì nel corso del tempo di personaggi, di dialoghi e di azione, diventando una sfilata scenica che ancora oggi, per ricordare le antiche origini, viene chiamata “Turba”. La manifestazione, che innesta elementi teatrali di rara suggestione scenica sull’originaria processione di più di 250 personaggi in costume, trasforma l’intero nucleo abitativo storico del paese in un grande teatro all’aperto, fondendo la ricostruzione scenografica con gli elementi architettonici ed orografici. Il rinnovamento più consistente risale agli anni che precedettero il secondo conflitto mondiale ed è proseguito sino a tempi recenti. Nel 2018 è stata avviata la proposta di candidatura al Riconoscimento del Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. Nel 2019 è stato inaugurato un Museo che custodisce la memoria storica della Turba, ma che raccoglie oggetti, documenti visivi e sonori scelti a riassumere il senso di comunità che l’evento racchiude.