FANO – Da oggi la maschera simbolo del carnevale di Fano, ‘El Vulon’, si fa ancora più bella.
Il suo ideatore, il poliedrico artista Rino Fucci, nel lontano 1951, quando la immaginò con i suoi baffi e il suo naso adunco, un cilindro per cappello, armato di spada, un’armatura d’acciaio e un mantello ricoperto da uno strano piumaggio, non poteva neanche immaginare che oggi la città di Fano sarebbe diventata, grazie alla sua invenzione, e al Comitato Nazionale delle Maschere Italiane, sede provinciale dello stesso.
Questa superba maschera, ‘El Vulon’ ha ottenuto l’importante riconoscimento di essere ufficialmente iscritta nel Registro Nazionale di Coordinamento Maschere Italiane insieme ad altre quali Pulcinella, Arlecchino, Pantalone.
Il termine ‘Vulon’, che in dialetto significa spaccone, vanitoso, ha origine nei primi anni del 1800 quando i banditori francesi sotto il comando di Napoleone declamavano leggi sul territorio con l’espressione “Nous voulons”.
“Questa maschera allegorica rappresenterà la città di Fano, il suo territorio e la sua tradizione – spiega la responsabile del Comitato per la regione Marche Mirella De Santis – non sarà solo la maschera allegorica riconosciuta durante il periodo di Carnevale, ma diventerà l’immagine, con la sua storia, che ricorderà la nostra città quando migliaia di persone andranno a visitare il museo di Bardi, luogo dal grande valore promozionale, culturale e storico situato in provincia di Parma”.
La maschera fanese è entrata a far parte del progetto del Comitato Nazionale Maschere Italiane che ha lo scopo di raccogliere tutte le maschere allegoriche nazionali per creare una grande ricchezza culturale che verrà presentata come patrimonio dell’umanità all’ Unesco.
Soddisfatta anche la presidente dell’Ente Carnevalesca di Fano Maria Flora Giammarioli che afferma: “Un grande risultato per la nostra città. D’ora in poi potremmo iniziare a realizzare nuovi progetti dove ‘El Vulon’ potrà fare bella mostra di sé in tutta Italia”.
di Cristiana Guerra
