È stata conclusa dai militari dipendenti dai Reparto Operativo Aeronavale marchigiano, insieme ai funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Ancona e di Pesaro, un’attività ispettiva all’interno del Porto di “Marina dei Cesari”, rientrante nell’ambito di una più ampia e vasta operazione denominata “Bandiere fantasma”, volta a verificare il rispetto della normativa doganale.
L’attività di “intelligence”, finalizzata al contrasto dell’importazione illecita di beni provenienti da paesi extra-UE, è stata svolta dai finanzieri della Stazione Navale di Ancona in collaborazione con i funzionari Agenzia delle Dogane e Monopoli ed è parte delle attività di indagine volte in particolare al controllo delle unità da diporto di pregevole valore, i cd. “yacht”, battenti bandiera estera e presenti nelle varie marinerie turistiche della Regione Marche.
L’imbarcazione da diporto oggetto dell’accertamento è una barca a vela di circa 14 mt. battente bandiera “Commonwealth of Dominica” del valore stimato di circa 200.000,00 € euro. Il bene di lusso è risultato di proprietà di un soggetto di nazionalità brasiliana. L’imbarcazione staziona nel predetto porto dal 2019 presso un cantiere navale per l’esecuzione di alcuni lavori di manutenzione.
Le indagini, durate oltre un anno sono state condotte dai finanzieri marchigiani ed hanno visto la collaborazione dei funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Ancona e di Pesaro, orientando le attività ad evidenziare gli eventuali spostamenti compiuti dall’imbarcazione, all’esame della documentazione esibita dai detentori dell’unità da diporto ed al riscontro delle informazioni contenute nelle banche dati in uso ai finanzieri e di quelle in dotazione all’Agenzia delle Dogane, che hanno consentito di accertare che il proprietario non ha provveduto ad adempiere regolarmente alle incombenze previste dalla normativa nazionale che prevede la regolarizzazione della presenza dell’imbarcazione da diporto in importazione sul territorio italiano.
Il D.P.R. in materia prevede infatti, per i cittadini residenti fuori dal territorio comunitario la possibilità di mantenere i mezzi navali all’interno degli spazi comunitari nel termine massimo di 18 mesi (cd. appuramento), al termine dei quali l’unità dev’essere assoggettata ad altro regime doganale con eventuale pagamento dei diritti di confine.
Le indagini hanno avuto conclusione con l’intervento congiunto dei finanzieri della Stazione Navale e dei funzionari dell’Ufficio Doganale di Ancona e di Pesaro che, in data 11.06.2021, in piena sinergia e con una brillante sintesi di coordinamento, hanno provveduto a redigere il verbale di sequestro dell’imbarcazione da diporto, trasmesso alla Procura della Repubblica di Pesaro e congiuntamente alla nuova istituita Procura Europea (EPPO), che può intervenire nell’ambito dei reati che possano ledere gli interessi finanziari dell’Unione Europea, nonché i verbali d’accertamento per il recupero dell’iva evasa per un importo pari a €. 37.104,21 euro, calcolata sul valore dell’imbarcazione nonché l’irrogazione di una multa commisurata da due a dieci volte il valore della stessa imposta.
Questa operazione costituisce l’ennesima dimostrazione della efficace sinergia operativa esistente tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e Monopoli si inserisce nella puntuale e costante azione che la Guardia di Finanza, attraverso le proprie componenti di specialità, pone in essere per la prevenzione e repressione dell’evasione fiscale, assicurando il presidio degli interessi economici dello Stato e dell’Unione Europea.