MOMBAROCCIO – Un lupo ha attaccato una cagnolina in pieno giorno alla presenza dei suoi padroni. Ecco le immagini choc che ci arrivano da Mombaroccio dove l’animale selvatico ha rincorso e azzannato la piccola Margot, di 7 anni e mezzo. Mentre la stava portando via Marco Diotallevi ha iniziato ad urlare, salvando così la sua amica a quattro zampe. Dopo un delicato intervento chirurgico, nel tardo pomeriggio di oggi i padroni della cagnolina ci hanno mandato alcune fotografie annunciato che “Margot è tornata a casa. Dopotutto – ci hanno scritto – è un piccolo miracolo”.
“L’attacco del lupo (o cane inselvatichito che sia) al cagnolino dell’agricoltore di Mombaroccio riporta la luce su un tema mai risolto e che spesso tende a finire sottotraccia. Sono saltati gli equilibri, non si può più fare finta di niente”. È il commento di Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Pesaro Urbino, alla notizia dell’incursione di un lupo solitario avvenuta a Mombaroccio. “La gestione dei selvatici – prosegue Di Sante – per quanto riguarda la presenza di lupi, è stata sempre regolata da fondi per dotarsi di recinzioni, cani da pastore e indennizzi per il bestiame sbranato. Parliamo, ovviamente, di zootecnia e come Coldiretti abbiamo più volte denunciato l’esiguità degli indennizzi che bastano appena per lo smaltimento delle carcasse e che non tengono conto né dei capi scappati, né di quelli morti in conseguenza a un attacco (ad esempio, schiacciati in stalla nel fuggi fuggi del gregge), né della perdita di reddito derivante dal latte per fare i formaggi o la carne da vendere. Oggi assistiamo a innalzamento dei livelli di rischio con un assalto in pieno giorno con l’agricoltore a pochi metri. Gli equilibri stanno saltando. Non si tratta di perdere qualche capo per gli allevatori ma della stessa loro incolumità. Siamo preoccupati perché le incursioni sono sempre più frequenti come anche quelle dei cinghiali nei campi. Bene che nelle Marche sia ancora in vigore la legge che permette agli agricoltori, in possesso di licenza di caccia e debitamente formati, di fare autonomamente selezione se gli ungulati sono sul terreno di proprietà. È bene anche che il sistema dei rimborsi resti nelle mani degli Atc che, tuttavia, devono essere bene amministrati per garantire rimborsi veloci e minore burocrazia. Virtuosità che non sono appartenute negli ultimi anni alla nostra provincia e per questo auspichiamo un cambio di rotta”.