FANO – ll Presidente della Commissione Garanzia e Controllo e Commissario della Lega di Fano, Luigi Scopelliti, ha convocato nuovamente la commissione per lunedì 10 Maggio alle ore 18. Una commissione che viene convocata a solo due settimane di distanza delle precedente – sottolinea Scopelliti – e verterà sugli stessi temi: fusione di Marche Multiservizi con ASET e valutazione di partner alternativi per la costruzione di un biodigestore secondo le necessità di ASET. Dopo le novità annunciate dall’assessore Samuele Mascarin, che ha convocato sia Feronia srl che ESTRA spa, ci sembra un atto dovuto essere aggiornati nel merito e sapere la posizione del Sindaco, che ha confermato la sua presenza.
E’ un atto dovuto – spiega Luigi Scopelliti – in quanto la mancanza del Sindaco Seri ha privato la commissione di un importante contributo ed anche per soddisfare la richiesta pervenuta già al termine della scorsa commissione dagli altri consiglieri dell’opposizione, in particolare della consigliera Lucia Tarsi, e da tanti cittadini che seguono la vicenda.
Mi ha confermato la sua presenza il Sindaco Massimo Seri, che speriamo ci dica la sua posizione sia sulla fusione che sul digestore, visto che la scorsa volta era assente per “impegni urgenti e non procastinabili”.
I temi da trattare sono la causa di una importante spaccatura che sta mettendo in fibrillazione l’attuale maggioranza di governo, con visioni diametralmente opposte sui temi più importanti per la città. Queste incertezze rischiano di ritorcersi contro i cittadini e il futuro sviluppo della città.
Scopelliti termina la nota affermando – ho voluto fortemente questa convocazione del Sindaco al fine di favorire un intervento chiarificatore soprattutto nel merito di alcune dichiarazioni del primo cittadino che si era manifestato possibilista per un’eventuale fusione ASET – Marche Multiservizi, ma in completo contrasto con la volontà espressa dal Consiglio Comunale che ha ribadito, in linea anche con le linee programmatiche 2019-2024, che per ASET si debba mantenere una partecipazione pubblica maggioritaria ed allo stesso tempo garantire la sua autonomia come società “in house”.