PESARO – Si rafforza la rete di sostegno per le donne che subiscono maltrattamenti e violenze: da lunedì saranno attivi due nuovi sportelli del Centro Antiviolenza “Parla con Noi” a Cagli e Urbino «per dare una risposta ancor più capillare alle necessità di coloro che subiscono violenza fisica, psicologica, sessuale, economica e stalking» ha sottolineato Sara Mengucci, presidente del Comitato dei sindaci dell’ATS1 e assessore ai Servizi sociali di Pesaro.
Quello di “Parla con noi” è «un servizio “diffuso”, proprio come l’attività di formazione realizzata da sempre nell’intera provincia e rivolta agli operatori, alle forze dell’ordine e a tutta la Rete antiviolenza i cui componenti condividono stesse modalità d’intervento, progettualità e linguaggio. Con l’apertura delle sedi di Cagli e Urbino ampliamo il nostro raggio d’azione anche all’entroterra».
I numeri, 118 accessi al CAV di Pesaro nel 2020 di cui 102 nuovi contatti, confermano che la violenza di genere è un fenomeno su cui c’è ancora tanto da fare, per questo «i due sportelli saranno servizi di riferimento per il territorio» ha aggiunto Mengucci.
«In questi anni di lavoro – aggiunge Giuliana Ceccarelli, assessore alla Crescita e alla Gentilezza con delega alle Pari opportunità – è stato fondamentale adottare uno sguardo rivolto al futuro e, in particolare, alle nuove generazioni. “Parla con noi”, è un servizio indispensabile di supporto ma è anche, lo sottolineo, una costante attività d’informazione e formazione rivolta in particolare agli studenti, coinvolti in un cammino di conoscenza e sensibilizzazione».
L’esperienza di “Parla con Noi”, sportello “storico” con sede a Pesaro da 11 anni (aperto il lunedì e mercoledì dalle 8:30 alle 12:30, il giovedì dalle 14 alle 18, il venerdì dalle 9 alle 11), si amplia dunque a Cagli, nella sede di via Lapis 10 (aperto dal 10 maggio, il lunedì dalle 8:30 alle 12:30 – info tel. 0721.639014) e a Urbino, in via Sasso 122 (aperto da oggi, 4 maggio, il martedì dalle 8:30 alle 12:30 – info tel. 0721.639014).
«Siamo veramente contenti dell’apertura, anche a Urbino, del Centro Antiviolenza – ha detto Marianna Vetri, assessore alle Pari Opportunità di Urbino – e ringraziamo coloro che l’hanno resa possibile. Avevamo iniziato a lavorare a questo progetto nel 2020, poi la pandemia ci ha rallentato. Ora l’obiettivo è raggiunto. È un servizio importante, che raccoglie anche le esigenze espresse dai sindaci dell’ATS4 di Urbino. Abbiamo sempre creduto nella necessità di attivare un punto di ascolto e supporto per le vittime di violenze, che spesso hanno difficoltà a trovare il coraggio di uscire allo scoperto e chiedere aiuto. Ringraziamo le forze dell’ordine per la grande disponibilità a collaborare, saranno fondamentali nel segnalare la presenza del Centro antiviolenza a chi presenta denuncia per delle aggressioni subite. Un ringraziamento anche alla CRI – Sezione di Urbino per la stretta sinergia con l’Amministrazione comunale».
Simona Palazzetti, assessora alla Solidarietà di Cagli, ha ricordato: «L’ATS3 comprende un’area interna della provincia molto ampia che sconta, da sempre, la distanza da alcuni servizi essenziali. Lo sportello antiviolenza è tra questi servizi. Essere riusciti a portare un presidio in questo territorio è quindi un risultato enorme che deve essere punto di partenza per altri obiettivi: ampliare le attività proposte per offrire, oltre all’ascolto, assistenza psicologica e legale».
Le sedi decentrate, contattabili anche tramite mail a parlaconnoi@comune.pesaro.pu.
«Il 2020 anno molto difficile durate il quale non abbiamo mai interrotto le attività dando il nostro supporto ai casi già in carico. Nei primi 3 mesi di lockdown abbiamo registrato un calo del 57% delle chiamate rispetto a marzo-maggio 2019: molte donne a causa della convivenza “forzata” dalle restrizioni, non sono riuscite a contattarci».
Sono stati complessivamente 118 gli accessi registrati nel 2020 (erano 139 nel 2019): «Il coronavirus ha reso ancor più complessa la situazione delle donne: oggi abbiamo in carico 58 casi a fronte dei consueti 50» continua Guerra che sottolinea come, negli ultimi quattro anni il CAV di Pesaro sia stato «quello con più accessi delle Marche. Abbiamo numeri similari a quelli di Ancona e doppi rispetto a quelli delle altre 3 province, e questo non perché, come qualcuno ha dichiarato, nella nostra provincia ci siano più casi di violenza, ma perché il nostro centro ha messo in campo un importante lavoro di sensibilizzazione. Le donne del nostro territorio sanno che c’è un percorso di sostegno significativo. Abbiamo lavorato tanto nella formazione, siamo andate nelle scuole, (tanto che è aumentato il numero di accessi di ragazze giovani), abbiamo organizzato incontri pubblici e tanti momenti di sensibilizzazione. Le donne sanno a chi rivolgersi e che si può uscire dalla violenza». Come quello in programma entro l’estate, «un seminario per giornalisti, operatori della pubblica amministrazione e della Rete antiviolenza, sui linguaggi, sugli stereotipi di genere e sulla vittimizzazione secondaria, un tema su cui c’è ancora tanto da fare».
E su cui lavoreranno «le 10 volontarie di Percorso Donna, di cui 6 legali specializzate in violenza di genere, dell’equipe di “Parla con noi” che spendono la propria professionalità con grande energia per più di 60 ore settimanali – aggiungono Laura Martufi e Francesca Santorelli, presidente e avvocata dell’associazione Percorso Donna – nel ringraziare per l’entusiasmo e la competenza spese nell’accogliere le donne, costruire insieme un percorso di uscita dalla violenza».
Tra i servizi gratuiti proposti, per i quali sono garantiti anonimato e riservatezza, quelli di: ascolto telefonico; colloqui di accoglienza in cui le utenti saranno accompagnate lungo un percorso personalizzato di uscita dalla violenza; supporto psicologico; colloqui informativi di carattere legale; inserimento lavorativo. Prevista anche una campagna informativa che prevede la distribuzione di materiale informativo in 5 lingue, riportante i contatti degli sportelli i servizi proposti, gli indirizzi delle sedi e le attività dei CAV che verrà stampato e distribuito.
Per le situazioni di emergenza si ricorda il numero gratuito 1522. Con una segreteria h24, il servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.