FANO – Le prestazioni di meretricio a domicilio prenotate sulle piattaforme online sono diventate la nuova frontiera del sesso. Ma c’è il rischio di finire nei guai. Così come è successo a un fanese, residente a Metaurilia, che ha contattato una donna sul web. Dopo gli accordi raggiunti al telefono, lunedì scorso lei è partita dalla Romagna, violando le norme anti contagio sugli spostamenti, e si è presentata a casa dell’uomo. Ma una volta arrivata lì ha aumentato l’importo della prestazione. Una scelta che non sarebbe piaciuta al fanese, non soddisfatto neanche per l’aspetto fisico della rumena, che non corrispondeva alle foto pubblicizzate sul sito online. A quel punto ha deciso di mandare tutto all’aria e di farla uscire di casa. Ed è lì che la ragazza squillo ha iniziato a minacciarlo, dicendo che lo avrebbe denunciato per aggressione (non avvenuta) e che lo avrebbe fatto “trattare dai suoi uomini”. Poco dopo, infatti, due rumeni si sono presentati sotto la sua abitazione. Hanno iniziato a minacciarlo di morte chiedendo all’uomo di pagare almeno 100 euro a titolo di risarcimento del danno. A quel punto, preoccupato, il fanese ha detto che avrebbe chiamato la polizia. E così ha fatto, ma nel frattempo i due si sono dileguati a bordo di un’auto con targa francese. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Fano, diretti da Stefano Seretti, che prima hanno ricostruito i fatti e poi si sono messi alla ricerca dei malviventi. La donna è stata rintracciata poco dopo dalla volante, poi è stata la volta dei due uomini intercettati nelle vicinanze del casello autostradale. I poliziotti gli hanno subito intimato l’alt, ma i rumeni sono scappati ed è partito un inseguimento a velocità sostenuta lungo l’A14, fino all’altezza di Gabicce, dove gli agenti li hanno bloccati e sottoposti a fermo di polizia giudiziaria, con l’accusa di tentata estorsione aggravata, mentre la donna anche di calunnia. Portati nel carcere di Villa Fastiggi, oggi il giudice ha convalidato il fermo.