Finalmente anche nelle Marche partono il 20 febbraio le vaccinazioni anti-Covid19 per over 80, con prenotazioni dal 12, ma l’operazione rischia di tagliare fuori un’importante fetta di cittadini residenti nell’entroterra.
In totale sono 20 mila gli ultra ottantenni nella provincia di Pesaro e Urbino, che per sottoporsi alla vaccinazione dovranno recarsi nelle strutture preposte a Pesaro, Fano e Urbino, con pesanti disagi per tutti i residenti nell’entroterra. Il piano regionale prevede solo 15 Pvp (punti vaccinazione popolazione), di cui tre nella nostra provincia a Pesaro, Fano e Urbino. Per questo la consigliera regionale Micaela Vitri presenterà un’interrogazione a risposta immediata nel prossimo consiglio regionale.
Solo ed esclusivamente le persone non in grado di deambulare, o impossibilitate a farsi accompagnare, potranno sottoporsi alla vaccinazione dal proprio medico di base, contattando Asur, attraverso un sistema ad oggi ancora non definito. Gli altri cittadini ultra 80enni dovranno provvedere autonomamente a raggiungere i punti di vaccinazione, percorrendo lunghe distanze in strade non sempre agevoli e, non essendo solitamente patentati, a dipendere per forza di cose da famigliari o assistenti, che potrebbero di conseguenza subire disagi al lavoro e in famiglia.
E’ questa l’attenzione all’entroterra e agli ospedali di polo tanto declamata dalla giunta regionale?
Ad esempio nella provincia di Pesaro-Urbino gli over 80 residenti nelle aree appenniniche, da Cantiano e Borgo Pace a Carpegna e Belforte all’Isauro, dovranno sostenere un’ora di viaggio in automobile per sottoporsi alla vaccinazione all’ospedale di Urbino. Non è difficile supporre che molti rinunceranno.
Credo invece che occorra al più presto predisporre una rete più capillare di Pvp. Gli ospedali di polo, da Sassocorvaro a Pergola e le Case della salute, come quella di Vallefoglia ad esempio, sono luoghi idonei alle vaccinazioni e dovrebbero essere urgentemente predisposti per consentire alla popolazione anziana di sottoporsi al vaccino con i minori disagi possibili.
Per questo mi auguro che l’assessore alla Salute Saltamartini sappia valutare la mia richiesta e provvedere all’implementazione dei punti di vaccinazione per una delle fasce più deboli della nostra popolazione.