MARCHE – È stata presentata questa mattina dal presidente della Regione, Francesco Acquaroli e dall’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, insieme alla dirigente del servizio Sanità Lucia di Furia e al direttore generale Asur Nadia Storti, l ‘OPERAZIONE MARCHE SICURE’, il progetto di screening Covid-19 rivolto, gratuitamente e su base volontaria, alla popolazione marchigiana per la prevenzione del contagio e per garantire la tenuta sanitaria e socio-economica del tessuto regionale.
“Individuare, tracciare e isolare il più possibile il virus Covid-19 è la grande arma contro la pandemia, per ridurre l’andamento della curva epidemiologica, alleviare il livello di pressione sulle strutture sanitarie e mettere in sicurezza il più grande numero di cittadini marchigiani” ha dichiarato il presidente Acquaroli. Operazione ambiziosa fortemente voluta dalla Giunta regionale che vede le Marche prima regione ad attivare lo screening di massa diffuso, motivo, più che di orgoglio, “di consapevolezza di fare le scelte migliori e più giuste per i cittadini, nella considerazione che ciò che facciamo ha un’importante valenza sociale e sanitaria” ha specificato Acquaroli.
Il presidente ha rivolto un appello ai marchigiani: “Fondamentale la collaborazione di ciascuno di noi, sottoporsi al test significa contribuire ad arginare la pandemia mettendo in sicurezza se stessi e i propri cari, tutelando gli anziani e i più fragili, contribuendo così alla tenuta della rete ospedaliera, della medicina del territorio e dell’intero sistema sanitario”. Mettiamo in campo tutte le energie, ribadisce Acquaroli, “per superare questa fase tanto difficile e permettere la tenuta del sistema sociale ed economico fortemente provato da limitazioni e chiusure pesantissime. Il test è gratuito, in periodo di crisi si permette così a tutti i nuclei familiari di effettuarlo, ma non è una patente di libertà: in vista delle festività natalizie, fare il test è un atto di grande responsabilità che non ci autorizza ad adottare comportamenti sbagliati”.
“Una grande operazione che non ha eguali per arginare l’estensione della pandemia e che risponde al diritto alla salute dei cittadini”: per l’assessore Saltamartini lo screening è “un grande strumento per mappare la diffusione del virus, verificarne la concentrazione in alcune aree e responsabilizzare le persone nei propri comportamenti individuali”. Grazie alla “coesione di tutto il sistema, alla forte collaborazione tra istituzioni, i Comuni e i sindaci che ringraziamo per il grande lavoro, e l’apporto decisivo di tutto il personale, mettiamo a disposizione uno strumento fondamentale di prevenzione e tracciamento, elementi essenziali per abbassare l’ondata di contagi da Covid-19”.
Al via domani, venerdì 18 dicembre, dai Comuni di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino. A seguire nelle prossime settimane saranno coinvolti i cittadini di tutti i Comuni delle Marche.
Lo screening punta alla massima adesione della popolazione marchigiana al fine di tutelare meglio la salute e prevenire la terza ondata in attesa che la campagna di vaccinazione possa contrastarne la diffusione. Lo screening, che si ricorda essere completamente gratuito e su base volontaria, si effettua attraverso il tampone antigenico rapido in grado di rilevare la presenza del virus e di dare un risultato in circa 15-30 minuti. Il test è sicuro e indolore.
Sul sito della Regione Marche e dei rispettivi Comuni si trovano tutte informazioni, le modalità e i luoghi delle strutture dove effettuare lo screening Covid-19 per garantire che le operazioni si possano svolgere con rapidità e in condizioni di massima sicurezza.
Strutture di effettuazione dei test (Fase 1)
Il Comune di Ancona ha individuato il Palaindoor delle Palombare il luogo dove sarà possibile fare il tampone nasofaringeo rapido da venerdì 18 dicembre per dieci giorni (fino al 23 e dal 27 al 30), dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19.30. L’Asur organizzerà 20 postazioni all’interno della struttura, grande abbastanza per essere divisa in zone diverse per l’accoglienza, la misurazione della febbre, per lo svolgimento dei test e per l’attesa. Una navetta dedicata con percorso Piazza Cavour-Piazza Ugo Bassi – Palaindoor sarà istituita nei giorni dei tamponi.
Il Comune di Ascoli Piceno ha individuato due differenti sedi, quella del palazzetto comunale di Monticelli (via degli Iris, 13) e quella della Casa della Gioventù in zona Pennile di Sotto (piazzale Strulli), dove sono stati individuati 12 punti prelievo totali (6 per ciascuna location). Da venerdì 18 dicembre fino a mercoledì 23 dicembre, dalle 8 alle 19, sarà effettuato lo screening della popolazione attraverso l’esecuzione di tamponi antigenici.
Il Comune di Fermo ha individuato al Fermo Forum, Zona Industriale Via Giovanni Agnelli, il luogo dove verrà effettuato lo screening, in modalità drive, in assoluta sicurezza, rimanendo in auto, dal 18 al 23 dicembre (orari: mattino 8.00-14.00/pomeriggio 14.00-20.00), con criterio alfabetico. 3 punti di accettazione e 10 per l’esecuzione del tampone.
Il Comune di Macerata effettuerà lo screening di massa al Padiglione centrale del Centro Fiere di Villa Potenza, da venerdì 18 dicembre 2020 e fino al giorno 23 dicembre 2020, con orario continuato dalle ore 8 alle 20 di ogni giorno, sabato e domenica compresi.
Il Comune di Pesaro esegue lo screening nei seguenti 3 luoghi: Vitrifrigo Arena (in via Furiassi); Campus scolastico (androne liceo scientifico Marconi, in via Nanterre), Alberghiero S. Marta (strada delle Marche). I tamponi veloci gratuiti sono previsti da venerdì 18 a mercoledì 23 dicembre. Sono effettuati dalle ore 8 alle 13 e dalle ore 15 alle ore 19. Presentarsi non oltre le ore 12:45 e le 18:45.
Il Comune di Urbino ha individuato il Collegio Raffaello (Piazza della Repubblica) e l’ Ex Bocciodromo comunale (via Pablo Neruda) quali punti di screening, accessibili da venerdì 18 dicembre a mercoledì 23 dicembre dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalla ore 15.00 alle ore 19.00. I cittadini interessati sono invitati a presentarsi non oltre le ore 12.45 il mattino e non oltre le ore 18.45 il pomeriggio.
Lo screening è aperto a tutti i cittadini e tutte le cittadine di età superiore ai 6 anni. È aperto anche alle persone che soggiornano nei comuni individuati per motivi di lavoro o studio. I minori devono essere accompagnati da un genitore. Sono escluse dallo screening le persone che hanno sintomi che indichino un’infezione da Covid-19 e chi è attualmente in malattia per altro motivo; chi è stato positivo al Covid-19 negli ultimi tre mesi, chi è già in quarantena o in isolamento fiduciario, chi ha già prenotato l’esecuzione di un tampone molecolare, chi esegue regolarmente i test per motivi professionali, i minori sotto ai 6 anni e le persone ricoverate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie comprese le case di riposo pubbliche e private.
Per accedere al test occorre esibire la Tessera Sanitaria o un documento d’identità valido. Il modulo di accettazione e il foglio dell’informativa sulla privacy potranno essere compilati a casa (scaricati anche dai siti web) o sul posto e per la notifica del risultato si dovrà comunicare un indirizzo e-mail e un numero di cellulare valido. Se il test rapido antigenico è positivo: si viene invitati al test molecolare in sede o il giorno successivo se non si riesce a garantire nella medesima sede. Se positivo al molecolare: il cittadino viene messo in isolamento e segue la prassi consolidata compresa la verifica dei contatti effettuata dai Dipartimenti di Igiene. Se il test rapido antigenico è negativo: bisogna continuare ad osservare le raccomandazioni di prevenzione: protezione di naso e bocca, distanziamento, disinfezione e ventilazione. Se insorgono sintomi contattare il proprio Medico di Medicina Generale. Essere negativi al momento di un tampone non implica che non si possa diventare positivi dopo poche ore pertanto occorre mantenere alta l’attenzione e continuare ad osservare le raccomandazioni di prevenzione.
Verrà coinvolto il personale sanitario dell’ASUR affiancato da studenti del corso di Medicina Generale (formati e seguiti da tutor) e da volontari del settore sanitario e non della Croce Rossa, e altri volontari (Anpass, Università Medicina, Università Professioni sanitarie, etc) in stretto raccordo con la Protezione Civile Regionale.