MARCHE – “Mangialardi si candida a scegliere il candidato del centrodestra per le regionali”. Così Francesco Baldelli, esponente di punta marchigiano di Fratelli d’Italia, che è anche il Vice Presidente nazionale dell’ANCI: “CRITICHE PUERILI VERSO ACQUAROLI CHE TESTIMONIANO IL NERVOSISMO DI CHI SA DI NON AVERE CHANCE”.
“Il candidato delle sinistre alla Presidenza della Regione Marche, Maurizio Mangialardi, dice che il candidato del centrodestra Francesco Acquaroli è ‘uno calato dall’alto’? Mi fa piacere che Mangialardi si candidi a scegliere anche il suo avversario, d’altra parte il suo partito non è nuovo a svolgere il duplice ruolo di arbitro e giocatore allo stesso tempo. Peccato, però, che a pagarne le conseguenze siano sempre i soliti: i cittadini e le imprese marchigiane”.
Interviene così Francesco Baldelli, esponente marchigiano di spicco di Fratelli d’Italia, proveniente dal pesarese, che è anche il Vice Presidente nazionale dell’ANCI, associazione di cui Mangialardi stesso è un esponente, ma con incarichi regionali.
“Uno sportivo, come ama definirsi nel suo sito internet (malfunzionante: basti digitare ‘mangialardi’ su Google e atterrare in una pagina vuota), il candidato uscito fuori dal cilindro magico delle sinistre, personaggio che già mostra i toni scomposti e anti-tutto, quale degno rappresentante di una coalizione che fino all’ultimo ha tremato per la popolarità crescente del Governatore Ceriscioli (il che si commenta da solo). Un ‘inboccallupo’ cavalleresco sarebbe stato più dignitoso, specialmente nei confronti di chi, come Acquaroli, è stato recentemente eletto Deputato, un traguardo al quale Mangialardi può solo opporre una guida di un Comune importante come Senigallia, ma orfano di un Ospedale che lui stesso non ha saputo difendere a causa della sciagurata politica sanitaria dei suoi partiti alleati, che oggi vorrebbero governare le Marche, portandole all completo declino”.
“Senigallia – si legge dopo varie ricerche sul sito internet del candidato delle sinistre – è la città alla quale per oltre vent’anni ho dato quotidianamente tutto me stesso. Vent’anni non sono certo pochi, ma quando si ama intensamente tutto sembra andare più veloce. Ed è così che ho amato Senigallia per farne ciò che è oggi”.
“.. aggiungiamo noi: una città senza più un vero Ospedale, depotenziato dal suo stesso partito”.