PESARO – La provincia di Pesaro-Urbino ha registrato il maggior numero di nuovi casi giornalieri di COVID-19 della Regione Marche, con un picco raggiunto il 18 marzo scorso, quando si sono registrati ben 100 nuovi casi positivi in un solo giorno. L’incidenza provinciale si è mantenuta elevata fino all’incirca alla metà del mese di aprile (incidenza pari a circa 20 casi su 100.000 abitanti). In questi numeri si concentra la sintesi della pandemia di Covid-19 che le strutture ospedaliere del territorio della Provincia di Pesaro-Urbino hanno affrontato nei mesi del picco di marzo e aprile scorsi. Numeri rappresentati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, che ha visto insieme i vertici dell’azienda ospedaliera Marche Nord e quelli dell’Area Vasta 1.
Nelle Marche si segnalano circa 6.840 di casi positivi, di cui il 40,79% relativo a pazienti residenti nella Provincia di Pesaro-Urbino. Nella provincia è stato diagnosticato anche il primo caso in regione, il 25 febbraio. Il giorno successivo, il 26 febbraio, sono stati diagnosticati i primi 2 casi dai professionisti dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord.
In breve tempo, nella fase 1 della pandemia, l’Azienda ospedaliera è passata da tredici di posti letto di terapia intensiva a 46, incrementando del +253% la dotazione, aggiungendo a questi 98 posti letto di medicina sub intensiva, che si sono andati ad sommare ai 18 posti letto di malattie infettive, per un totale di 151 posti letto dedicati al ricovero di pazienti COVID-19 positivi. Dai reparti COVID dell’Azienda sono stati dimessi ben 920 pazienti.
In merito ai ricoveri presso l’Azienda Marche Nord i numeri registrano un trend in aumento per tutto il mese di marzo, fino a raggiungere il picco di ricoveri ospedalieri in data 18 marzo, giorno in cui si segnalano oltre 200 ricoveri presso le strutture dell’Azienda. L’Azienda Marche Nord ha registrato il maggior numero di casi ospedalizzati contemporaneamente a livello regionale. La riduzione della curva che si osserva attorno al 20 marzo non è dovuta ad una diminuzione dell’incidenza di COVID-19, ma al trasferimento dei pazienti ricoverati a Marche Nord verso altre strutture territoriali dedicate all’accoglienza di pazienti post-critici (Fossombrone, Galantara) e presso ospedali per acuti delle altre zone delle Regione interessate in misura minore dalla pandemia (San Benedetto del Tronto).
Di fondamentale importanza l’attività svolta in urgenza/emergenza. I Pronto Soccorso dei Presidi di Fano e Pesaro dall’inizio della pandemia hanno accolto 10.543 pazienti dal 26 febbraio scorso, di cui 2.120 accessi relativi a pazienti che presentavano sintomi respiratori sospetti per COVID-19. I dati raccontano di 1.236 accessi dal 6 al 22 marzo 2020, di cui 605 relativi a pazienti con sintomi respiratori sospetti per COVID-19.
Altri numeri importanti sono rappresentati dai tamponi eseguiti dalle due aziende. AOMN ha analizzato quasi ventitremila tamponi per Marche Nord e Area Vasta. In particolare il 16 marzo, al pronto soccorso di Marche Nord si sono registrati 62 tamponi positivi, a fronte di 82 campioni testati, con una positività pari al 76%.
Durante l’emergenza Covid, l’Azienda ospedaliera ha continuato a garantire l’erogazione delle prestazioni in regime di emergenza/urgenza, coerentemente alle disposizioni ministeriali e regionali. In particolare per il trattamento delle patologie tempo-dipendenti per cui l’Azienda viene identificata come struttura hub all’interno delle reti cliniche regionali, ovvero patologie cardiologiche tempo-dipendenti ed ictus, ed i dati relativi agli interventi in emergenza-urgenza erogati presso il blocco operatorio ed il polo endoscopico dell’Azienda.
In merito all’Area Vasta 1, sono state attivate, 4 Unità speciali per la continuità assistenziale (USCA), necessarie all’attività domiciliare dei pazienti sospetti/positivi COVID-19.
Queste Unità garantiscono la presa in carico dei pazienti sintomatici o sospetti che non richiedono ricovero ospedaliero ma che hanno necessità di essere monitorati. Le stesse Unità effettuano anche i tamponi domiciliari dei pazienti sintomatici. Equipaggiate con i dispositivi di sicurezza individuali idonei, consentono interventi precoci, riducendo i tempi di attesa per tamponi e interventi assistenziali e prevenendo, ove possibile, l’acuirsi della malattia, riducendo, in questo modo, eventuali necessità di ricovero.
Dal grafico si evince il numero elevato di tamponi effettuati sulla popolazione residente nella Provincia di Pesaro-Urbino. I tamponi sono stati effettuati:
-su pazienti sintomatici a fini diagnostici, con l’obiettivo di identificare il maggior numero di pazienti COVID-19 positivi e quindi limitare la contagiosità dei pazienti, attuando l’isolamento domiciliare dei pazienti;
– pazienti con diagnosi confermata di COVID-19 al fine di definire la guarigione;
L’impegno dell’assistenza territoriale viene messo in evidenza anche dal numero di pazienti posti in quarantena, che risulta essere in termini assoluti, il maggiore a livello regionale. Un lavoro che continua soprattutto in questa fase delicatissima, dove il territorio ha il compito di individuare eventuali focolai e contenere al massimo i contagi.