FANO – Dopo le indagini dei carabinieri della Compagnia di Fano che si sono concluse con due denunce e la sospensione dal servizio di un’operatrice sanitaria, ritenuta responsabile di reiterati maltrattamenti verso i degenti della residenza Cante di Montevecchio, sono arrivate le precisazioni dell’associazione che gestisce la struttura.
“L’associazione Cante di Montevecchio Onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) gestisce da più di 30 anni un servizio di accoglienza per anziani. L’attuale Residenza Protetta Giovanni Di Bari – si legge in una nota – accoglie 38 ospiti non autosufficienti.
Nel primo mese di questo anno (in tempi antecedenti l’emergenza covid) venivano segnalati dal personale dipendente della struttura comportamenti non tutelanti del benessere psicofisico dei nostri anziani, agiti da parte di una dipendente con qualifica OSS (operatore socio sanitario).
Immediatamente l’Associazione si è adoperata perché tali comportamenti fossero verificati e tempestivamente interrotti.
Per questo motivo è stata chiesta la collaborazione delle forze dell’ordine che, proprio questa mattina, ci hanno notificato le risultanze e cioè che i sospetti da noi segnalati hanno trovato ampio riscontro, attraverso le indagini svolte, nelle attività e nei comportamenti della dipendente.
Quanto appreso, naturalmente, ci addolora perché da sempre il nostro impegno principale è rivolto al benessere degli anziani che accogliamo.
Nel pomeriggio sono stati informati tutti i parenti degli ospiti. Ovviamente è stata data comunicazione dell’accaduto anche al restante personale della Residenza Protetta, che in questi mesi ha fatto fronte e supportato in maniera estremamente professionale e rigorosa tutte le necessità scatenate dalla pandemia Coronavirus (ricordiamo che nella nostra RP non ci sono stati casi di ospiti o personale contagiato).
Nei confronti della dipendente saranno immediatamente presi tutti i provvedimenti disciplinari affinchè non possa più nuocere alla salute e al benessere degli anziani.
Nella convinzione che tutti coloro che hanno affidato i propri cari alle nostre cure – conclude la nota dell’associazione -, siano certi che l’Associazione ha fatto tutto quello che poteva e che era doveroso fare, prenderemo ogni precauzione possibile perché fatti come questi non si verifichino più in futuro“.