PESARO – Si sta lavorando, d’intesa con i vertici provinciali delle Forze di Polizia e in un quadro di piena collaborazione con l’Autorità Giudiziaria, a un piano d’azione volto a prevenire i possibili tentativi d’infiltrazione della criminalità, soprattutto di quella organizzata, nel tessuto socio-economico della provincia.
Il piano prevede di rendere permanenti i tavoli di confronto attivati nelle ultime settimane con le Organizzazioni sindacali e con le Associazioni di categoria sul tema della ripresa dell’attività produttiva sul territorio provinciale. Le interlocuzioni con le Forze sociali consentono infatti di mettere a fattor comune un patrimonio di conoscenze utilissimo anche per orientare l’azione delle Forze di Polizia verso i settori più a rischio di condizionamento da parte dei sodalizi mafiosi.
Analoghi tavoli di confronto saranno promossi con la Camera di Commercio, il sistema bancario e gli Ordini professionali per un’azione di monitoraggio sulle misure di sostegno alle imprese introdotte dalle ultime disposizioni di legge È noto infatti come il disagio sociale e le difficoltà del sistema economico-produttivo possano costituire brodo di coltura della mafia in tutto il Paese, soprattutto in quelle aree geografiche e in quei settori economici che più risentiranno delle conseguenze prodotte dall’emergenza da COVID – 19.
La collaborazione che gli Istituti di Credito e le categorie professionali possono assicurare al fine di prevenire i tentativi della criminalità organizzata di intercettare i flussi di finanziamento diretti verso le imprese o di sfruttare le difficoltà finanziarie che le stesse imprese potranno incontrare in questo periodo è fondamentale.
Non sfugge a nessuno come, in questo frangente, sia importante che tutte le misure di sostegno, sociale e finanziario, possano pervenire quanto prima ai lavoratori e alle imprese. Dagli incontri avuti con i diversi responsabili, è emerso che INPS e Istituti bancari stanno profondendo il massimo impegno in questa direzione e ogni possibile sforzo organizzativo.
Per elevare al massimo la soglia d’attenzione sui possibili tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata, la Prefettura intende estendere alle principali Amministrazioni pubbliche della provincia il protocollo di legalità in tema di prevenzione antimafia e dei fenomeni corruttivi nei pubblici appalti in corso di perfezionamento con l’Università degli Studi di Urbino. Si tratta di un’intesa dai tratti fortemente innovativi che potrebbe concorrere a creare un solido argine contro le interferenze mafiose.
Si rivelerà molto utile a questo fine anche il Protocollo d’intesa per la promozione della legalità e per la sicurezza delle condizioni di lavoro negli appalti pubblici sottoscritto agli inizi di marzo con le Organizzazioni sindacali, le Associazioni di categoria, le principali stazioni appaltanti della provincia, l’Ispettorato del Lavoro, l’ASUR Area Vasta 1 e le Casse Edili, e che quanto prima sarà illustrato agli organi di informazione. Il Protocollo, insieme al prioritario obiettivo di tutelare la sicurezza dei lavoratori, permetterà di garantire contemporaneamente la regolare esecuzione degli appalti e la libera concorrenza tra le imprese, facendo emergere anche possibili indicatori sintomatici di infiltrazione della criminalità mafiosa nel tessuto economico provinciale.
Il monitoraggio sulla ripresa dell’attività produttiva da parte delle aziende (poco meno di 1.500 comunicazioni di prosecuzione di attività in circa 1 mese) ha consentito di cogliere quanto sia forte, negli operatori economici, la volontà di tornare a fare impresa, anche nella consapevolezza del ruolo essenziale che essi assumeranno ai fini della ripartenza del sistema Paese.
E’ una ripresa, tuttavia, che dovrà essere accompagnata e corredata dall’adozione di tutte le misure di sicurezza previste dagli accordi tra Governo e Parti sociali per non vanificare lo straordinario lavoro compiuto in queste ultime settimane, in primo luogo dagli operatori sanitari.
Il compito delle Prefetture si sposterà, nei prossimi giorni, dall’esame delle comunicazioni delle imprese che intendono proseguire l’attività all’azione di monitoraggio e controllo, tramite i competenti uffici ispettivi, sul rispetto delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Non va nondimeno sottaciuto il ruolo fondamentale che i Comuni stanno esercitando sul piano sociale riuscendo, in condizioni estremamente difficili, a tenere un dialogo costante con le loro comunità e assicurando in questo modo la tenuta del sistema e le migliori forme di convivenza civile. Grande merito va riconosciuto agli stessi abitanti della provincia che, pur di fronte agli innumerevoli drammi collettivi e individuali prodotti dall’emergenza, hanno dimostrato un grande senso di responsabilità non disgiunto da uno spirito di solidarietà fuori dal comune. Tutto ciò è espressione della coesione sociale di questo territorio, il principale antidoto contro la penetrazione della criminalità organizzata nella provincia.
Con riferimento alla quotidiana attività di controllo sull’osservanza delle misure di contrasto e contenimento della diffusione del virus COVID-19 nel territorio di questa provincia si informa che, nella giornata di ieri 29 aprile, sono state controllate 1.058 persone per la verifica sul rispetto del divieto di spostamento con la contestazione di 15 violazioni.
Sempre nella giornata di ieri sono stati compiuti 481 controlli alle attività commerciali senza alcuna contestazione di illeciti.
Con quelli di ieri, i controlli sugli spostamenti hanno raggiunto complessivamente il numero di 52.507 con 1.704 contestazioni di violazioni, tra le quali 8 denunce per falsa attestazione e/o dichiarazione, 3 denunce per inosservanza del divieto di allontanamento dalla propria abitazione per le persone in quarantena e 8 denunce per altri reati.
Mentre per gli esercizi commerciali il numero totale dei controlli è arrivato a 21.105, con 22 illeciti rilevati e la chiusura provvisoria di 4 attività.
Le capillari attività di controllo, come noto, vengono effettuate dalle donne e dagli uomini appartenenti alle Forze di polizia e alle Polizie locali unitamente ai militari delle Forze Armate, che stanno svolgendo, dall’inizio dell’emergenza, un preziosissimo lavoro, coniugando informazione, prevenzione e contrasto.