MARCHE – A un primo esame “non sembrano persuasive” al Tar Marche le motivazioni addotte dalla Regione per deliberare a fine agosto il via libera alla preapertura della caccia nel territorio regionale nei primi giorni di settembre che era stata sospesa in precedenza dal Tar Marche in via d’urgenza. E’ lo stesso Tribunale amministrativo delle Marche, accogliendo il ricorso urgente presentato di alcune associazioni ambientaliste e animaliste (Lac, Wwf, Lipu, Enpa e Lav, assistite dall’avv. Tommaso Rossi), a bloccare ancora l’attività venatoria marchigiana per le prossime giornate dell’8 e dell’11 settembre fatta eccezione per la caccia allo storno. Nel decreto del presidente Sergio Conti si ravvisa il rischio di pregiudizi irreversibili e si anticipa il provvedimento rispetto alla trattazione del collegio fissata per il 18 settembre ad Ancona.
“Per l’ennesima volta è stata sonoramente bocciata l’arroganza e la superficialità legislativa dell’assessore alla Caccia Pieroni e della Regione Marche, che in spregio alle più elementari norme del diritto, esattamente come lo scorso anno, aveva nuovamente aggirato il decreto monocratico del Tar, permettendo ai cacciatori di effettuare ugualmente la preapertura e di fare mattanza delle specie colombaccio, cornacchia grigia, gazza e ghiandaia”. Così in una nota l’Alleanza della Associazioni Ambientaliste Marchigiane ( Enpa, Italia Nostra, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, Lupus in Fabula, Pro Natura, Wwf dopo la pronuncia del Tar Marche che ha sospeso di nuovo la preapertura della caccia nella regione. La pronuncia, in accogliemento del ricorso aggiuntivo degli ambientalisti, riguardava la delibera di Giunta regionale, approvata dalla 2/a Commissione assembleare che aveva permesso l’attività venatoria in preapertura dal primo settembre sia pure con un numero molto ridotto di specie cacciabili. “Adesso vedremo – attaccano le associazioni ambientaliste – cosa si inventeranno ancora Pieroni e la maggioranza in Regione per accontentare ad ogni costo la bramosia sparatoria dei cacciatori marchigiani e per eludere ancora le sacrosante decisioni del Tar”. Intanto, proseguono, “domenica prossima i cacciatori marchigiani dovranno starsene a casa ed appendere il fucile al chiodo! Ancora una dura lezione per i nostri legislatori regionali e per i tecnici dell’Osservatorio Faunistico Regionale, che è di buon auspicio per l’udienza di merito del Tar Marche fissato per il 18 Settembre. Da parte nostra – concludono le associazioni ambientaliste – continueremo a vigilare, ancora con maggiore fiducia nella Magistratura Amministrativa e sicuri di essere dalla parte giusta”.(ANSA).