FANO – Sette casi di overdose, avvenuti tra l’estate e l’autunno del 2013, di cui tre che ne hanno provocato la morte, . Da questi elementi, gli investigatori del Commissariato di polizia di Fano, guidati da Stefano Seretti, hanno smantellato la rete di smercio di eroina purissima, giudicata di ottima qualità, da cui le vittime si erano rifornite.
In carcere è finito il presunto ‘capo’, un tunisino di 29 anni, Zied Toumi, clandestino e già noto alle forze dell’ordine.
Sarebbe lui il boss dello smercio di droga, infatti era riuscito ad eliminare tutta la concorrenza ed espandersi fino Senigallia, comprendendo tutta la Valle del Metauro e del Cesano. L’uomo, conosciuto nel giro con il soprannome di ‘Maradona’, aveva diviso il territorio in zone affidandone ciascuna a personaggi di sua fiducia, ma per lo più connazionali. Chi non obbediva, sia collaboratori che clienti, veniva pestato a sangue, ferito gravemente con un coltello, oppure gli veniva incendiata l’automobile.
Toumi arrivava a guadagnare circa 6.000 euro netti al giorno, rifornendo oltre 200 consumatori abituali tra cui anche donne e principalmente di età compresa fra i 30 e i 50 anni.
Ora è accusato di spaccio di sostanze stupefacenti, rapina, lesione e detenzione abusiva di armi da taglio.
Con lui sono finite in manette altre cinque persone: Michele Scarabaglio, 29 anni, originario di Bari ma domiciliato a Marotta, Mustapha Rhiat, 26enne marocchino, e i tunisini Marwen Gatfewi, 20 anni, Morad Jwini, 31, e Said Aboubkar, di 23 anni.
Tutti arrestati, alcuni anche in flagranza, per traffico illecito di queste sostanze e per reati contro la persona ed il patrimonio.