In auto con un etto di cocaina, arrestati tre slavi

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COLLI AL METAURO – I carabinieri della stazione di Saltara, coadiuvati dai colleghi del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Fano e delle stazioni di Monte Porzio e di San Giorgio di Pesaro, hanno arrestato in flagranza di reato due giovani albanesi ed un macedone sorpresi con un etto di cocaina. Si tratta di A.V., 23 anni, operaio; D.C., 22 anni, nullafacente ed E.L., 26 anni, operaio. Il trio stava rientrando dalla trasferta nell’hinterland di Perugia, dove si era rifornito della cocaina che avrebbe spacciato nelle piazze di Saltara ed a Fano. Non aveva fatto però i conti con due solerti carabinieri della stazione di Saltara impegnati in un servizio preventivo. L’Audi, con a bordo i tre giovani extracomunitari, è stata fermata ad un posto di controllo all’uscita di Calcinelli della superstrada. Il loro atteggiamento nervoso non è passato inosservato ai militari che hanno deciso di approfondire il controllo. Ed è così che, ben occultato in un vano ricavato nel cruscotto dell’auto, i carabinieri hanno recuperato un grosso involucro di plastica sottovuoto che custodiva quasi un etto di cocaina purissima. I tre giovani sono stati condotti nella caserma di Saltara e la perquisizione è stata estesa alle rispettive abitazioni. In quella di E.L. al Lido di Fano sono stati recuperati altri 20 grammi di cocaina abilmente occultati in una scarpiera.
Sempre più frequente è il sequestro di droghe occultate dai trafficanti in spessi involucri di plastica sottovuoto nell’errata convinzione di poter eludere il fiuto dei cani antidroga.
Dopo le formalità di rito i tre giovani pusher sono stati trasferiti al carcere di Pesaro a disposizione della locale Procura della Repubblica. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato gli arresti ed ha rimesso in libertà senza obblighi, perché incensurati, A.V. e D.C.; ad E.L., che vanta diversi precedenti penali per reati predatori, ha applicato la custodia cautelare in carcere.
In particolare a fine 2013 i carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno dopo lunghe e serrate ricerche lo arrestarono insieme a due connazionali per una cruenta “rapina in villa” in danno di una donna di Montevarchi.

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