FANO (PU) – Personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di P.S. di Fano, a seguito dell’incremento delle denunce per truffa on line per acquisti su internet, ha svolto mirate indagini che hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 4 truffatori, responsabili in 4 diversi casi, di truffe ed altri reati. In tutti i casi attenzionati le ignare vittime erano 4 fanesi che, visionando gli annunci sul web, decidevano di acquistare prodotti di elettronica tra i quali un cellulare e due consolle per videogiochi di famosi marchi a prezzi che variavano dai 170 ai 250 euro, oltre ad un’autovettura presso un rivenditore locale del valore di 17.000 euro. Ulteriore dato comune ai 3 episodi di truffa di prodotti elettronici è, dopo una iniziale fase di primi contatti e accordi a mezzo sms, WhatsApp o telefonici, l’invio mediante ricariche unicamente su carte PostePay di acconti o dell’intero importo pattuito. Le indagini dei poliziotti appuravano anche la totale falsità dei riferimenti di tracciabilità del corriere segnalato dal venditore alla consegna del pacco contenente il bene acquistato, anche questo elemento sovente ricorrente nel modus operandi dei truffatori. Solo il passare del tempo senza che venisse effettuata alcuna consegna del prodotto, rendeva palese la truffa, con conseguente presentazione in Commissariato delle vittime per la denuncia. Le indagini svolte dagli agenti del Commissariato di Fano sui tre casi di truffa di prodotti elettronici in questione, ha portato all’identificazione dei tre responsabili, residenti in Piemonte, Marche e Campania, tutti già noti alle FF.OO. Anzi, in un caso, il malvivente denunciato risulta essere stato già coinvolto in 69 casi di truffa aventi caratteristiche simili a quelle riscontrate nell’indagine degli agenti fanesi. Di ingente importo, invece, la truffa riguardante un’autovettura Fiat 500L sequestrata dagli agenti del Commissariato. Il veicolo veniva acquistato, in buona fede, da un rivenditore locale che, a sua volta, la rivendeva ad una fanese di 37 anni. Le indagini del Commissariato fanese appuravano che l’auto era stata oggetto di furto nella città di Taranto e “ripulita” tramite punzonatura chimica riportante un diverso numero di telaio riferito ad una carta di circolazione anch’essa oggetto di furto, avvenuto a Roma, all’interno di un’autovettura dello stesso modello. Si risaliva al modus operandi che prevedeva, inoltre, l’applicazione di targhe false, relative alla carta di circolazione sottratta, perfettamente clonate tanto da trarre in inganno anche esperti venditori di auto. Per tutti i passaggi di proprietà venivano utilizzati, inoltre, documenti d’identità anch’essi abilmente falsificati riportanti le generalità di ignari cittadini. A seguito dell’attività investigativa degli agenti del Commissariato fanese, il truffatore che aveva venduto l’auto alla concessionaria locale, veniva identificato per un pugliese di 34enne già conosciuto alle Forze di Polizia per aver compiuto numerosi reati analoghi in tutto il territorio nazionale e segnalato all’Autorità Giudiziaria pesarese per i reati di truffa aggravata, ricettazione, sostituzione di persona e riciclaggio.