L’Arma Dei Carabinieri nasce il 13 luglio 1814 come Corpo Dei Carabinieri Reali per volere di Re Vittorio Emanuele I con la promulgazione delle Regie Patenti, avendo sin dall’inizio il duplice compito della difesa dello Stato e della tutela della Pubblica Sicurezza. Con l’avvento della Repubblica Italiana, la denominazione diviene quella di Arma dei Carabinieri, la Prima Specialità dell’Esercito Italiano.
Con la legge n.78 del 31 marzo 2000, l’Arma dei Carabinieri assume il rango di Forza Armata.
L’anniversario della fondazione è il 5 giugno, in ricordo della prima Medaglia D’Oro al Valor Militare conferita alla Bandiera nel 1920, per l’eroica partecipazione dei Carabinieri al conflitto mondiale.
La Patrona è la Madonna “Virgo Fidelis” (Maria Madre di Gesù), raffigurata con in mano un libro aperto, ove è vergata la frase “Sii fedele sino alla morte”, frase contemplata nel versetto 2:10 del Libro dell’Apocalisse di Giovanni, che riprende il motto “Nei Secoli Fedele” usato dal 1914, in sostituzione del precedente “Usi obbedir tacendo e tacendo morir”.
L’Arma, per rispondere adeguatamente alle istanze di sicurezza del cittadino, nell’ambito di un’ampia collaborazione interistituzionale, è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto alla criminalità diffusa ed organizzata, aggiornando costantemente compiti, strutture e responsabilità delle proprie articolazioni interne per sviluppare una strategia d’intervento che, oltre alla prevenzione e repressione dei reati, svolga una funzione di rassicurazione sociale.
Le Stazioni Carabinieri, con la capacità professionale e la sensibilità umana dei loro componenti, sono espressione piena e concreta della vicinanza dell’Istituzione alla gente. Capillarmente diffuse sul territorio nazionale, nella quotidiana azione al servizio dei cittadini, sanno provvedere al bene comune svolgendo non solo i servizi di prevenzione e di contrasto alla criminalità, ma offrendosi come luogo dove il cittadino può ricevere un aiuto, un consiglio, un parere imparziale per dirimere un dissidio privato.
La vigilanza preventiva attenta e ininterrotta e l’elevata prontezza d’intervento caratterizzano l’impiego delle pattuglie dei Nuclei Radiomobili delle Compagnie, il cui coordinamento è affidato all’elevata professionalità dei militari delle centrali operative, presso le quali è attestato il numero di emergenza “112”.
Le investigazioni più complesse vengono svolte dai Nuclei Investigativi dei Comandi Provinciali, mentre se la l’attività criminale indagata opera a livello regionale o nazionale, subentra Il Raggruppamento Operativo Speciale (R.O.S.). In casi estremi entra in gioco il Gruppo di Intervento Speciale (G.I.S.), costituito da paracadutisti incursori, in grado di pianificare ed eseguire azioni militari per neutralizzare terroristi, criminali pericolosi, o liberare ostaggi.
L’attività dell’Arma è proiettata anche oltre i confini nazionali, mediante la partecipazione alle missioni di pace in Iraq, Cisgiordania, Bosnia, Afghanistan, Kosovo, Libano, Cipro, Congo e Georgia. Inoltre, ricordiamo i Carabinieri impiegati per tutelare le sedi diplomatiche italiane nel mondo.
La celebrazione di un così significativo anniversario è stata preceduta da alcune iniziative ufficiali a carattere nazionale:
l’inaugurazione a Roma, nei Giardini di Sant’Andrea al Quirinale, del monumento celebrativo del bicentenario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri, a cui hanno partecipato tra gli altri il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, i ministri della Difesa Roberta Pinotti, dell’Interno Angelino Alfano, dei Beni Culturali Dario Franceschini, il Comandante Generale dei Carabinieri Leonardo Gallitelli e il Presidente dell’Anci Piero Fassino.
La realizzazione del monumento, che riproduce la celebre opera dello scultore fiorentino Antonio Berti “I Carabinieri nella tormenta”, realizzata nel 1973, è stata possibile grazie al sostegno
di 8 mila Comuni e un centinaio tra associazioni, enti e privati cittadini;
la presentazione, presso la prestigiosa sede della Scuola dell’Arte della Medaglia a Roma, da parte dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato della moneta celebrativa da 2 euro del 200° Anniversario di Fondazione dell’Arma. Per la prima volta, l’opera artistica è stata realizzata, oltre che nella classica versione Fior di Conio (FDC), anche nel- la più preziosa versione Proof, riscuotendo già un notevole successo.
La moneta è prodotta con una tiratura di 20.000 pezzi per la versione FDC e 5.000 nella versione Proof e raffigura sul dritto una reinterpretazione della sopra ricordata scultura Pattuglia di Carabinieri nella tormenta.
L’evento si inserisce nell’attività di comunicazione dell’IPZS per la diffusione e promozione del Calendario della Monetazione 2014 dello Stato Italiano, che ogni anno “celebra personaggi e istituzioni simbolo della storia e della cultura italiana” e, dunque, ben si attaglia all’Arma dei Carabinieri che sin dalla sua fondazione, rappresenta un punto di riferimento irrinunciabile per la collettività.
Un sentimento che l’Italia intera ricambia, integrando l’Arma dei Carabinieri nel suo “patrimonio” con affetto e fiducioso affidamento, riconoscendo la dedizione incondizionata al bene comune e il generoso impegno dei suoi Carabinieri.
Un’ulteriore iniziativa è stata promossa, da alcuni giorni, dal Comando Generale dell’Arma, con l’esposizione al centro del cofano delle autoradio e sul parabrezza delle motociclette dei Nuclei Radiomobili, di un logo adesivo che riporta – oltre alla tradizionale granata fiammeggiante con le lettere iniziali della Repubblica – in basso, un nastro blu con il motto dei carabinieri “Nei secoli fedele” scritto in oro e le due date, in colore rosso, divise da un tricolore, 1814, anno della fondazione e 2014, anno del bicentenario.
La cerimonia in programma per lunedì 9 giugno presso la Caserma intitolata al “Carabiniere Medaglia d’Argento al Valor Militare Robusto Antonelli”, ubicata in via S. D’Acquisto n.4 a Pesaro, sarà celebrata sobriamente alla presenza delle massime Autorità provinciali civili, religiose e militari, e di una rappresentanza dell’Associazione Nazionale dell’Arma in Congedo, ma certamente non sarà meno significativa e sentita che in passato.
Come di consueto, la ricorrenza costituisce anche momento propizio per tracciare un sintetico bilancio dell’attività condotta dagli uomini e dalle donne dell’Arma nell’intera Provincia, la cui articolazione conta un Reparto Operativo, 3 Compagnie e 34 Stazioni, unici presidi dello Stato in 49 dei 52 Comuni della provincia.
L’esame dei dati relativi alle attività del Comando Provinciale, relativamente al periodo 1 giugno 2013 – 31 maggio 2014, evidenzia un numero di reati perseguiti pari a 9.432 (pari all’84% del totale degli 11.198 reati commessi), relativamente ai quali l’Arma è pervenuta all’individuazione degli autori in 2.357 casi (oltre il 25%).
Tale azione di contrasto ha consentito di arrestare 378 colpevoli e denunciarne in stato di libertà all’A.G. ulteriori 2.440 (di cui, rispettivamente, 179 e 790 stranieri).
L’impegno più gravoso ha riguardato la prevenzione ed il contrasto dei reati predatori (furti e rapine), che da soli costituiscono il 58% di tutti i reati perseguiti.
La rapina, infatti, costituisce uno dei reati “spia” degli squilibri che si registrano in tema di sicurezza, in un dato contesto sociale ed è, tra i reati predatori, quello che suscita maggiore allarme sociale, sia per la compressione della sfera di libertà della vittima, sia per l’aggressività manifestata dai malviventi specialmente in occasione delle rapine in danno di istituti di credito e di uffici postali.
Nel periodo in esame, le rapine oggetto di indagini da parte dell’Arma sono state 51; scoperte in 32 casi, pari al il 63% del totale, sono stati arrestati 51 autori ed altri 31 sono stati deferiti in stato di libertà.
Per quanto riguarda i furti, ne sono stati perseguiti 5.417 e scoperti 338, con 138 colpevoli arrestati e 486 deferiti in stato di libertà; i casi perpetrati in abitazione sono stati 1.256 (23% del totale) 53 dei quali scoperti, con l’arresto di 23 responsabili ed il deferimento in stato di libertà di altri 125.
Sono stati 56 i reati di ricettazione denunciati, 51 dei quali scoperti, con 11 colpevoli arrestati e 64 deferiti in stato di libertà.
Le indagini relative a 31 estorsioni, delle quali ne sono state scoperte 22, pari al 71%, hanno consentito di trarre in arresto 18 responsabili e deferirne in stato di libertà altri 20.
In materia di stupefacenti si è proceduto all’arresto di 165 persone ed alla denuncia in stato di libertà di altre 128, con il conseguente sequestro complessivo di quasi 9 chilogrammi di droga, principalmente hashish, cocaina ed eroina; sono stati, inoltre, 275 (tra cui 31 minori e 25 stranieri) i segnalati al Prefetto quali assuntori di sostanze stupefacenti.
È proseguito poi incessante lo sforzo finalizzato a conseguire un sempre più incisivo controllo del territorio, perseguito attraverso una maggiore proiezione esterna del personale, in virtù di una costante semplificazione e informatizzazione della attività burocratica.
I reparti del Comando Provinciale di Pesaro e Urbino hanno infatti garantito anche nel periodo ricordato 14.163 servizi esterni (tra pattuglie, perlustrazioni e servizi consorziati in tutta la provincia), con l’impiego di 28.478 militari; gravoso anche il concorso ai 354 servizi di Ordine Pubblico, cui hanno preso parte 1.296 militari.
Un discorso a parte merita la figura del carabiniere di quartiere, chiamato ad attuare in prima persona i delicati e molteplici compiti di “polizia di prossimità”: uno strumento finalizzato non solo a tutelare le aree residenziali dei centri urbani maggiori, ma anche ad ascoltare e segnalare alle istituzioni
le istanze ed i bisogni dei cittadini dando una prova tangibile di vicinanza, di prossimità appunto e quindi di sicurezza.
Ad oltre 11 anni dalla sua nascita – che risale al 2002, insieme a quella del poliziotto di quartiere – il bilancio è sicuramente positivo sotto molti aspetti, il principale dei quali è l’aver favorito la collaborazione più stretta tra forze dell’ordine e cittadino, nell’ottica della “sicurezza partecipata”, vale a dire la consapevolezza della complessità estre
ma della convivenza sociale che richiede la collaborazione di molti attori, dai privati cittadini alle organizzazioni di volontariato e altro; la capillarità dell’Arma ha permesso altresì la nascita, nei centri meno popolosi, della figura – del tutto analoga per compiti – del carabiniere in servizio isolato.
Nell’ambito di tutto il territorio provinciale, nel periodo in esame, sono stati dunque più di 4.180 i servizi svolti dal carabiniere di quartiere e quello in servizio isolato.
Nel complesso, i servizi esterni hanno conseguito tangibili risultati in ordine al numero delle persone, dei mezzi e dei documenti controllati (rispettivamente oltre 54.260, 31.540 e 12.180), sia con finalità di prevenzione dei reati che di controllo alla circolazione stradale.
In aggiunta ai risultati dell’attività operativa e del positivo bilancio decennale della figura del carabiniere di quartiere, non si può sottacere circa l’iniziativa attuata da diversi anni in collaborazione con le strutture scolastiche e consistente in una serie di conferenze nelle scuole finalizzata ad infondere nei bambini e
negli adolescenti di oggi la cultura della legalità, nonché sensibilizzarli – con argomenti attagliati alle rispettive età – sui corretti compor-tamenti durante la circolazione in strada, sui pericoli derivanti dalle sostanze stupefacenti e dall’abuso di alcool, oppure – per i più grandi – sulle problematiche giovanili più
attuali, quali lo “stalking”, la “pedopornografia” e il “bullismo”.